Parte anche dall’imprenditoria umbra il cambiamento agricolo europeo: Luca Focaccetti nominato nel Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori.

Il percorso è lungo ma la voglia di fare bene la stessa: non spaventa a Luca Focaccetti il doversi spostare dall’Umbria a Bruxelles, per fare la propria parte nel cambiamento verso un’agricoltura europea più innovativa, meno burocratizzata, più rispettosa dei produttori e più sostenibile. È questo l’obiettivo di Luca Focaccetti, nato a Umbertide, trentuno anni ancora da compiere, dieci nell’azienda tabacchicola fondata dal nonno a Solfagnano Parlesca (Pg), e di cui è titolare dal 2016. L’imprenditore agricolo farà parte dei cosiddetti ‘Gruppi di Dialogo Civile’ per il biennio 2021-2022, dopo la selezione del Ceja, il Consiglio europeo dei giovani agricoltori, tra i sei membri di Agia- l’Associazione Giovani Agricoltori di CIA, per dare supporto alla Commissione europea e contribuire a intrattenere periodicamente un confronto su questioni come la Pac, lo sviluppo rurale e la sua attuazione. Un incarico arrivato dopo un intenso percorso di formazione personale e la frequentazione di corsi specifici, ideati da Agia a Roma, unitamente all’impegno mostrato verso le questioni comunitarie che riguardano il settore primario, prima fra tutte la riforma della Pac 2021-2027.
In totale, sono 24 i tavoli istituiti per il confronto tra i giovani agricoltori di tutta Europa e il Copa-Cogeca, la Federazione europea che riunisce le associazioni di agricoltori e le cooperative agricole. Dai Gruppi di Dialogo Civile scaturiranno proposte di legge, idee e progetti da attuare nei prossimi anni per innovare il comparto agricolo in Europa e superare le attuali criticità. Luca Focaccetti farà parte del tavolo “Cotone, lino, canapa”: come titolare di un’azienda tabacchicola, infatti, da anni ha iniziato una sperimentazione per la coltivazione della canapa, coltura orientata alla sostenibilità ambientale ma anche economica e sociale. Il primo incontro è fissato per il 24 settembre prossimo, a Bruxelles.
“Sono onorato di aver ricevuto questo incarico perché ho sempre creduto in una visione europeista dell’agricoltura. Mi piacerebbe che ci fosse un contatto più diretto tra agricoltori e istituzioni europee, che si eliminassero alcuni processi burocratici e che si lavorasse a un cambio di mentalità profonda che deve avvenire in parallelo tra produttori e consumatori. Lavoreremo per far capire il valore che c’è dietro le nostre produzioni. La strada è quella di una consapevolezza maggiore verso ciò che si acquista, perché le scelte dei consumatori orientano anche le produzioni su scala globale. E, soprattutto, affinché sia riconosciuto il giusto reddito agli agricoltori”.

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