Comunità energetica di Amendolara, il sindaco Ciminelli: “C’è l’associazione con le prime famiglie. Presto l’installazione degli impianti da 10 Kw sui tetti delle case”

“Puntiamo ad essere la prima comunità energetica pienamente operante d’Italia e non si tratta di un vezzo: abbiamo previsto dei correttivi che ci consentiranno di massimizzarne gli effetti positivi”. Antonello Ciminelli, sindaco di Amendolara, non nasconde l’ambizione e l’orgoglio per il concretizzarsi del progetto, che segna un nuovo passo nel percorso green intrapreso dal piccolo comune in provincia di Cosenza. Sabato 17 luglio si costituisce l’associazione tra quattro famiglie e il Comune, in qualità di soggetto energivoro, per la realizzazione della prima comunità energetica, che sarà gestita da Fotovoltaica Srl, azienda di Corigliano Rossano, pioniera del fotovoltaico in Calabria e tra le prime in Italia, che sostiene l’operazione finanziando il 50% della spesa che dovrebbe essere sostenuta dai cittadini, per i quali (considerando l’incentivo fiscale pari al 50% previsto dallo Stato) l’operazione risulta gratuita. “In settimana procederemo alla registrazione e poi partirà installazione degli impianti da 10 kilowatt sui tetti delle abitazioni” racconta Ciminelli, spiegando che i benefici del sistema saranno massimizzati grazie all’individuazione di tre soggetti che si sono impegnati a utilizzare l’energia prodotta dalle famiglie oltre il loro fabbisogno, in modo che queste possano ricevere gli incentivi economici legati al consumo. Si tratta “della Stazione zoologica di Amendolara, ‘costola’ della Anton Dohrn di Napoli, del Comune stesso che nell’area ha un pozzo per l’acqua e una stazione di sollevamento e alcune società private che hanno bisogno di energia” afferma Ciminelli, consapevole dell’importanze del fattore economico per convincere i cittadini, soprattutto i più anziani, ad entrare nel progetto. “La sensibilità ambientale è il fattore che guida le scelte delle giovani coppie, magari con un titolo di studio elevato, mentre per avvicinare gli altri sarà necessario puntare su una combinazione di fattori, compresa la possibilità di confrontarsi con chi aderisce già. Quindi partiamo con la prima comunità energetica e ci attendiamo un effetto emulazione”. Del resto è fondamentale seguire una buona strategia rispetto alla distribuzione delle comunità sul territorio. Nel Comune, infatti, si potranno attivare al massimo 20 impianti da 10 kilowatt, ragione per cui – anche per poter utilizzare in maniera efficace il surplus di energia prodotto – è fondamentale che le comunità siano ben distribuite e non concentrate in un’unica zona.

Non sfugge, infine, la volontà di Amendolara di proseguire convintamente nel proprio percorso di tutela dell’ambiente. La costituzione della comunità energetica, infatti – ricorda il primo cittadino – si aggiunge “al parco fotovoltaico da 2,5 megawatt, realizzato sempre in collaborazione con Fotovoltaica Srl, che consente di coprire le esigenze energetiche di uffici pubblici e scuole del Comune” e al sistema di “dissuasori contro la pesca a strascico installato sul fondale marino antistante le nostre coste”.

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