Fabio Di Venosa, Centro Servizi Investigativi: “Con l’estate le aziende devono affrontare il fenomeno delle false malattie”

In pieno periodo di vacanze estive molte aziende registrano un aumento di richieste di giorni di assenza per malattia, non sempre veritieri. Il fenomeno dell’assenteismo è un malcostume piuttosto diffuso e accentuato maggiormente quest’anno dopo il lungo protrarsi delle ristrettezze a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Il desiderio di concedersi più momenti di svago e di condivisione con familiari e amici spinge a cercare strategie per avere una settimana di ferie in più o prolungare il weekend. “Le potremmo chiamare malattie del venerdì o del lunedì – evidenzia Fabio Di Venosa, amministratore delegato del Centro Servizi Investigativi con sede a Milano e Roma, con un’esperienza di oltre 15 anni maturata sul campo – Oppure della settimana prima e dopo le ferie ordinarie. Questi comportamenti eticamente riprovevoli sono un film già visto, purtroppo, e creano oltremodo un danno diretto per le aziende che si trovano a sostiene i costi di dipendenti disonesti. C’è da sottolineare, però, che spesso si tratta di atteggiamenti ‘ciclici’: queste persone non si accontentano di farlo una volta sola, ma potremmo definirli ‘seriali’. Un’azienda, quindi, può fare forza proprio su questo ciclicità, per riuscire a scoprire l’inganno del proprio dipendente e denunciarlo per assenteismo ingiustificato”.

Ci sono vari comportamenti, tenuti dal prestatore di lavoro durante il periodo di malattia richiesto, che possono destare sospetti e che è importante analizzare bene. “Vanno considerati in particolare i comportamenti che potrebbe influenzare una guarigione. Ad esempio quando si scopre che la persona è andata a fare un giro in moto, nonostante avesse richiesto il permesso di malattia dichiarando un mal di schiena. In questo caso sono due le possibilità: la malattia non sussiste oppure con questo atto si pregiudica la stessa guarigione del problema di salute esposto nel certificato medico. In entrambe le risposte si tratta di fraudolenza sul posto di lavoro”.

Se un’azienda ha sospetti di false malattie o infortunati, il consiglio di Fabio Di Venosa è intervenire subito per acquisire prove che possano essere valide in sede giudiziaria. La falsa malattia, infatti, costituisce un reato. “I nostri investigatori privati sono specializzati nello svolgere indagini di controllo, legittime e con discrezione, per scoprire se si tratti di un vero disonesto. È diritto di un’azienda accertarsi della buona condotta dei propri dipendenti e della veridicità delle certificazioni presentate. La falsa malattia per sostituire le ferie, purtroppo, è il caso più tipico di truffa soprattutto nel periodo estivo”.

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