La BPPB acquisisce sportelli di Intesa S.Paolo Intervento del Vice Direttore Generale Vittorio Sorge

Vice Direttore Generale Vittorio Sorge

A partire dal 24 maggio, 26 sportelli (del ramo d’azienda UBI – Intesa Sanpaolo) diventeranno Banca Popolare di Puglia e Basilicata.

Gli sportelli di nuova acquisizione sono già stati oggetto di una migrazione da UBI Banca a Intesa Sanpaolo. Un passaggio obbligato, che ha creato qualche cambiamento. Per creare minor disagio possibile abbiamo lavorato per cercare di venire incontro agli interessi dei clienti, laddove fossero possessori di prodotti o di soluzioni di cui la banca non disponeva. Su una serie di prodotti abbiamo fatto degli investimenti, che non avevamo previsto ma che abbiamo ritenuto opportuno fare. Faccio due esempi: ci saranno il giorno della migrazione – il 24 maggio circa 35 mila carte di debito e prepagate UBI, che non funzioneranno più. Allora, sostenendo costi anche devo dire importanti, abbiamo chiesto a Nexi di emettere in anticipo queste carte e di consegnarle ai clienti, in maniera tale che già dal 24 possano utilizzarle. In questi giorni, sono già state consegnate il 90% di queste carte. Ci sono circa 2300 carte in giacenza presso gli Uffici Postali, perché magari al momento della consegna il cliente non c’era. Quindi, invito i clienti a recarsi presso gli uffici e a ritirarle.

Un altro esempio riguarda alcune aziende importanti di UBI, quelle che oggi utilizzano una soluzione di Corporate Banking, quindi per gestire in maniera digitale le proprie fatturazioni, pagamenti e quant’altro. Un servizio importante e sofisticato che era fornito da UBI tramite Nexi. Allora, abbiamo chiesto di sviluppare lo stesso applicativo, disponibile dal 24 maggio, in maniera tale che per questi clienti ci sia una soluzione di continuità.

Queste aziende, con le credenziali di accesso che hanno già oggi – quindi senza doverle cambiare – potranno accedere sulla nostra nuova piattaforma di Corporate Banking, che si chiama ‘BPPB Corporate’, da non confondere con ‘BPPB+’ (che riguarda privati e imprese di minore dimensione), scaricano la nostra App, vanno sul desktop e sempre con le stesse credenziali potranno continuare a fare le operazioni, perché ci sarà un archivio storico salvato che migra e che gli permetterà di continuare l’operatività in estrema tranquillità.

Per i privati e le piccole imprese sul servizio di internet banking aggiungo che quando si affrontano queste tipologie di migrazioni, sicurezza e fruibilità dei canali digitali salgono ai massimi livelli di attenzione. Un punto essenziale che abbiamo analizzato è stato il cosiddetto cambio di credenziali. Fino ad oggi i nuovi clienti hanno delle credenziali per accedere all’internet banking di UBI e poi di Intesa Sanpaolo, e domani andranno su un altro applicativo, che ci tengo a precisare non è solo BPPB, ma di un consorzio che si chiama Cedacri che serve un numero di clienti e di filiali approssimativamente pari a quello del gruppo UBI.

Si tratta, quindi, di una soluzione di sistema con caratteristiche di sicurezza e di fruibilità di sistema. Per evitare invii di password tramite mail e sms per il nuovo internet banking abbiamo pensato ad un passaggio assistito che massimizza i protocolli di sicurezza. Colgo l’occasione per dire ai clienti che se non hanno ancora fatto il primo accesso sulla piattaforma di Intesa Sanpaolo lo facciano entro il 21 di maggio, perché così potranno entrare con le loro credenziali ed essere guidati sulla nuova piattaforma di BPPB, disponibile per loro a partire dal 18 maggio. Coloro che non riuscissero a farlo entro il 21 di maggio possono stare tranquilli: perché le filiali sono pronti ad accoglierli in qualsiasi momento per effettuare il passaggio alle nuove credenziali.

Per tranquillizzare i tanti clienti che si apprestano al passaggio definitivo in BPPB, aggiungo che noi abbiamo fatto di tutto e stiamo facendo di tutto perché la migrazione non crei problemi a questi nostri nuovi clienti. Sul sito della BPPB ci sarà una pagina dedicata ai nuovi clienti, con due sole sezioni: una per questi canali un po’ più sensibili, quelli digitali di Internet e corporate banking e ‘altra dedicata invece a tutta l’operatività di filiale e quindi ai fabbisogni che il cliente potrebbe avere relativamente all’operatività di filiale.

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