Fabrizio Monaco: “La reputazione digitale e la multicanalità sono il collante per una corretta strategia di comunicazione digitale”

Fabrizio Monaco

Il web è diventato il principale spazio d’incontro tra aziende, professionisti, istituzioni e consumatori. Mettere in atto la migliore strategia comunicativa, customizzata per le singole esigenze sfruttando le risorse offerte dalla reputazione digitale e dalla multicanalità, rende più semplice e molto più efficace la diffusione del messaggio.

Di questo parliamo con Fabrizio Monaco, Consulente digitale di Sì4Web, la Digital Business Unit di Pagine Sì! Spa, l’azienda fondata venticinque anni fa da Sauro Pellerucci ed oggi uno dei principali Player italiani nella comunicazione digitale.

Quali sono gli errori da evitare nella creazione di una  strategia digitale?

Spesso le imprese ed i professionisti non conoscono a pieno sé stessi, come vengono percepiti dal mercato e non sempre hanno chiaro “ l’arsenale” che il mondo della comunicazione digitale gli mette a disposizione . Questo rende difficile porsi degli obiettivi chiari e raggiungibili, basilari per lo studio di una strategia di successo.

E quindi da dove cominciare?

Sicuramente dall’ascolto. Quasi sempre capita che l’imprenditore porti allo scoperto dei lati personali e della propria azienda che non aveva mai visto dal punto di vista corretto. Proprio quel punto di vista è quasi sempre la carta vincente che lo distingue dalla concorrenza e che lo può portare a far crescere la propria azienda.

Fabrizio Monaco, Lei parla di strategia, quale suggerisce?

Non esiste una strategia sempre uguale. Ogni azienda è un universo unico ed ha bisogno di strategie dedicate e molto in linea con propri obiettivi. Non esiste un algoritmo che definisce a priori i passaggi da seguire per scegliere i contenuti, i mezzi, il tipo di divulgazione del messaggio e l’interpretazione dei risultati. Certo i “tools” aiutano, ma è un lavoro molto “umano” da fare in team con umiltà ed impegno. È anche importante “sospendere il giudizio”.

Sospendere il giudizio? In che senso.

Quando si progetta un piano strategico digitale, tutte le parti devono avere come obiettivo proporre e trovare soluzioni. Nessuno deve pensare che la propria soluzione sia la migliore, tutti devono sospendere il personale giudizio positivo o negativo e concentrarsi sull’obiettivo comune. Questo deve essere l’approccio, sia che si parli di aziende nuove, sia che si parli di aziende nate in un mondo puramente analogico e che si trovino (magari durante un passaggio generazionale) a fare il salto nel digitale.

Quindi ci sono differenze tra aziende nuove e aziende storiche?

Il mondo digital ha tempi e modi diversi da quello offline, per questo capita che aziende storicamente di successo si scontrino con una nuova realtà, incapaci  da sole di veicolare  correttamente le informazioni e redigere un piano di ammodernamento nella comunicazione.

È un problema risolvibile?

Senz’altro, soprattutto se si coglie l’opportunità che mette a disposizione la digitalizzazione. Occupare spazi sul web per fidelizzare e ampliare sempre più l’audience di riferimento è diventato un bisogno prioritario. Il rischio è che i competitor arrivino prima coprendo spazi preziosi e limitati. Gli strumenti sono molteplici, ma è fondamentale integrarli tra loro.

Ad esempio?

Mi riferisco alla vasta gamma di servizi, canali e strumenti a disposizione: dai social al sito web, dall’e-commerce alla diffusione delle informazioni e mille altri. In questo, è la reputazione la carta vincente: l’immagine dell’impresa e del titolare, del professionista o dell’amministrazione gioca un ruolo decisivo nel conquistare l’interesse delle persone.

Quindi bisogna creare una reputazione on line?

No, non bisogna crearla. Ma è strategico trasportare on line la buona reputazione che le aziende ed i professionisti già hanno off line. Si tratta di far sapere alle persone esattamente chi siamo e perché siamo i migliori nel nostro campo.

Può approfondire il concetto di reputazione?

I consumatori sono sempre più maturi e attenti, decidono anticipatamente a chi rivolgersi, che sia un pranzo in ristorante o una visita specialistica, la consulenza da un avvocato o un preventivo per i lavori in casa. La buona reputazione è il punto nevralgico del nuovo modo di comunicare: consigliare e spiegare il funzionamento dei servizi, mettendoci la faccia, è il trait d’union tra strategia di comunicazione, i vari strumenti a disposizione e il pubblico. In questo modo si conquista la fiducia delle persone.

A chi rivolgersi per questo tipo di servizio?

In questo caso, il mio consiglio è quello di affidare la strategia di comunicazione a chi sa operare in molteplici contesti, in maniera diversificata e con la capacità di saper adattare le esigenze di chi comunica. Per questo motivo, sul web è fondamentale il concetto di multicanalità.

A cosa si riferisce?

Coordinare Facebook, Instagram, LinkedIn, sito web e e-commerce, rispettando le regole e il target delle singole piattaforme nel tempo crea un ecosistema capace di riaffermare la propria identità digitale in base ai vari segmenti di pubblico. Il supporto della cura della reputazione e delle informazioni offerte aiuta ad allargare e fidelizzare la platea di riferimento. Questo è un piano di comunicazione integrato.

Come trovare la persona giusta per raggiungere questi obiettivi?

Purtroppo una persona da sola non può riuscire nella sfida! Oggi la comunicazione è un mondo così complesso ed articolato che solo la collaborazione tra molte professionalità può raggiungere il successo. Personalmente non potrei mai soddisfare i miei clienti se non potessi contare su una squadra di colleghi e collaboratori, altamente professionale composta da un numero altissimo di persone disseminate lungo tutto lo Stivale ed in certi casi all’estero. È sempre un lavoro di squadra, di coordinamento tra risorse e aggiornamento continuo.

Monaco, lei è laureato in comunicazione e giornalismo. Vista la sua esperienza, come valuta il radicale cambiamento avvenuto negli ultimi anni?

Partiamo dall’inizio: le persone vogliono ed hanno il diritto di essere informate su cosa gli accade intorno. Cercano notizie attraverso un numero infinito di fonti.  Il giornalismo, quello vero, è sempre un servizio verso altre persone. Le aiuta a crearsi un punto di vista, crea cultura e fornisce le armi per poter fare delle scelte e trovare il proprio posto in un mondo dove i confini geografici e di relazione sono caduti da tempo. A volte è un lavoro difficile ma imprescindibile in una società che punta ad essere libera ma contemporaneamente altamente tecnologica.

Un approccio giornalistico nella comunicazione può aiutare gli imprenditori ed i professionisti?

Certo! A patto che l’imprenditore metta a disposizione del pubblico la propria professionalità e reputazione. Ogni imprenditore di successo è esperto nel proprio settore. Gli strumenti giornalistici non solo comunicano le sue qualità rafforzando la sua immagine, identità digitale ed auterovolezza, ma danno la possibilità alle persone di trovare soluzioni ai propri bisogni. “Metterci la faccia” è un atto di coraggio molto apprezzato dal pubblico.

Nel web  e nei social le fake news sono allordine del giorno. Come può unimpresa non rischiare di essere percepita in modo distorto ?

Se parliamo di un approccio giornalistico serio e professionale non si può prescindere da una struttura redazionale certificata. Anche il giornalismo è un mondo dove il successo non si raggiunge da soli. Per esempio, quando i nostri clienti ci chiedono di curare la propria reputazione on line e scegliamo gli strumenti giornalistici non potremmo mai fare un buon lavoro se non potessimo contare su una redazione preparatissima: I giornalisti professionisti, Seo Copywriter, i cameramen, i montatori video ed audio, i redattori e tutti coloro che ogni giorno lavorano in concerto per trasmettere esattamente quella che è l’anima delle aziende che si affidano a noi.

Con quale approccio una redazione si deve porre per trasmettere la reputazione di unazienda?

È un lavoro di grande responsabilità. Tutti possono pubblicare un post sui social, in pochi possono pubblicare una notizia di valore su testate come Ansa.it, Corrieredelleconomia.it o you-reputation.com e prendersi la responsabilità sulla sua autorevolezza e qualità .  In oltre, mai come in questo momento le persone hanno avuto un potere così alto nello scegliere.

In che senso

L’evoluzione degli strumenti di comunicazione è un fatto positivo ed ha portato le persone ad avere un potere mai avuto nella storia del commercio e ha obbligato le aziende ad alzare l’asticella della qualità. Con un click è possibile confrontare prezzi, servizi, tipo di consegna, località turistica.  Prima del digitale tutto questo doveva essere fatto visitando più negozi, chiamando più professionisti o affidandosi alle sensazioni di amici e conoscenti. La possibilità di verificare a priori la qualità dei consigli era pressoché impossibile. Oggi dal proprio cellulare è facilissimo fare tutto questo dal divano di casa ed in poco tempo. Abbracciare la digitalizzazione è il primo passo verso un cambiamento in meglio per imprenditori e  professionisti… il secondo è dirlo al mondo!

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