La mobilitazione ha riguardato anche i tassisti: chiedono misure di sostegno come buoini viaggio comunali ed altro. Riuscita la manifestazione di protesta anche in Umbria. Rappresentanti ricevuti dai due Prefetti.

La loro categoria, quella dei tassisti, è ,come tante, allo stremo. Ed ha protestato stamattina, 29 aprile, sia a Terni che a Perugia, con una delegazione che ha salito pure le scale delle due Prefetture. Chiedono aiuti, sostegni economici specifici, immediati, certi ed adeguati a garanzia dell’equilibrio finanziario e della sopravvivenza di un importante numero di imprese del servizio di taxi, anche attraverso misure locali come l’istituzione di buoni viaggio comunali per taxi e Ncc a favore delle categorie più deboli.
Sono le parole d’ordine con cui è andata in scena anche in Umbria la mobilitazione nazionale delle imprese che svolgono il servizio di trasporto persone non di linea, con decine di taxi da tutta la regione che hanno stazionato in piazza Italia a Perugia e due delegazioni ricevute dalle prefetture di Perugia e Terni.
“Abbiamo chiesto che ristori ad hoc vengano assegnati anche alle imprese del servizio taxi – dichiara Marina Gasparri, responsabile regionale di Cna Fita Trasporto persone -, che da oltre un anno stanno subendo un vero e proprio crollo della domanda a causa della riduzione forzata della mobilità delle persone determinata dal Covid.”
La piattaforma nazionale, sottoscritta da Cna Fita e da altre sigle di categoria prevede anche l’istituzione di un fondo di 800 milioni di euro per l’anno 2021 per il sostegno dell’intero settore trasporto persone in servizio pubblico non di linea; la sospensione e proroga di mutui, leasing e finanziamenti; l’anno bianco fiscale e contributivo per gli anni 2021 e 2022; la semplificazione delle procedure da parte dei Comuni per l’utilizzo dei voucher taxi e il loro ampliamento a favore del personale sanitario e della popolazione da vaccinare; un ecobonus per l’acquisto di autovetture elettriche sul modello del superbonus 110% e la reintroduzione della detassazione delle accise sui carburanti.
“Accanto alle rivendicazioni nazionali ne abbiamo altre da avanzare alle istituzionali locali – aggiunge Gasparri -. In particolare chiediamo di concertare e sviluppare l’utilizzo dei buoni viaggio previsti tra le diverse misure assunte per fronteggiare la crisi. Per questo motivo stiamo chiedendo ai Comuni di Perugia e Terni, cui spetterà concretamente l’erogazione di questi buoni viaggio per taxi e Ncc a favore delle categorie più deboli, un incontro sul tema.”
Lo stato di difficoltà, purtroppo, non riguarda solo i taxi.
“È tutto il settore del trasporto persone a soffrire pesantemente le conseguenze della pandemia. Abbiamo già denunciato più volte cosa abbia significato per queste imprese il fermo del turismo, dei congressi, delle fiere, le limitazioni complessive alla mobilità delle persone e le aperture/chiusure delle scuole in presenza, che in Umbria purtroppo, per scelta della giunta regionale, sono più chiusure che aperture. Per questi motivi le misure di sostegno assunte a livello governativo e a livello regionale, seppur utili a tamponare una situazione al limite della sostenibilità, non possono essere ritenute in alcun modo sufficienti a garantire la sopravvivenza di un settore che in Umbria è fatto di circa 370 operatori tra noleggio con conducente, taxi e imprese di bus turistici, per un totale di circa 1200 addetti.”

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