La pizza? Può essere servita ovunque. E mangiata da chiunque. Il segreto sta nella cottura perfetta, ingrediente vincente della Pizza che non ti aspetti, la naturale e gustosa base precotta per pizza alla pala romana “made in Calabria” senza conservanti. Qui, nel laboratorio di Condofuri, in provincia di Reggio Calabria, nel cuore dell’area grecanica dove le radici magnogreche sono ancora fortissime, Claudio Sottile e il suo staff di panificatori tutti i giorni sfornano centinaia di basi precotte che poi vengono spedite in tutta Italia e non solo. Nelle case, nei bar, nei ristoranti, ma anche nei negozi e nei supermercati.
Il gran sapore di pane antico abbinato all’altissima digeribilità frutto della lunga lievitazione rendono la base della “Pizza che non ti aspetti” un must per chi cerca la qualità a tavola. Merito di una lavorazione manuale e artigianale e di una passione per le cose buone che a queste latitudini sono di casa.
«l nostro è un lavoro fatto a mano, frutto di una lunga lavorazione che pesca dalla tradizione artigiana: arriviamo fino a 72 ore di lievitazione – spiega Sottile -. Questo ci consente di proporre un prodotto genuino e non surgelato, ideale per una pizza tra amici a casa, ma anche per baristi e ristoratori che cercano un prodotto artigianale e di qualità».
Il processo è molto più lungo e minuzioso del tradizionale impasto per la pizza: quella alla pala, infatti, vanta una morbida mollica racchiusa in una crosta friabile e croccante e una pasta dal gusto inimitabile ottenuto grazie a un mix di farine di altissima qualità e, soprattutto lievito madre, il prodotto naturale d’eccellenza nel mondo della panificazione. «Non c’è uno standard ben preciso perché il lievito madre bisogna saperlo gestire con temperature e tempistiche adeguate – conferma Sottile -. Per questo ogni singolo momento della lavorazione deve essere tenuto sotto controllo e il nostro ciclo produttivo è un mix di tradizione e tecnologia: questo ci consente di proporre un prodotto di alta qualità e dal rapporto qualità-prezzo ottimale».
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