In arrivo nuovi cantieri su alcune tratte ferroviarie dell’Umbria: la Fcu si “incunea” sempre più negli abitati di Perugia e Terni.

I finanziamenti sono consistenti, si parla di ben ventiquattro milioni, già disponibili, che non si sono potuti utilizzare per problemi burocratici e per una sottovalutazione del problema. Ora sono nella piena disponibilità dell’Assessorato alla mobilità della Regione dell’Umbria, che li utilizzerà, a detta di Enrico Melasecche, l’assessore, appunto, per le tratte urbane della Fcu, quella che va da Ponte San Giovanni sino alla Stazione di Sant’Anna e l’altra, per congiungere in maniera reale il tratto Cesi Terni.
“Ci sono riforme che non fanno notizia – ha affermato l’assessore – ma sono proprio quelle che consentono di riaprire i cantieri e portare a conclusione opere fondamentali come alcuni tratti della Ferrovia Centrale Umbra. In un Decreto Legislativo del 1997 sono previste specifiche, rigorose procedure per finanziare opere ferroviarie che vanno seguite con professionalità, perchè in caso contrario si bloccano lavori importanti senza che i cittadini ne comprendano le cause. Era dal 2008 – ricorda Melasecche – che non veniva convocato il “Comitato di verifica e monitoraggio” previsto appositamente dalla normativa di settore per dare il placet a molte opere effettuate su quella infrastruttura ferroviaria regionale e finanziate da varie “leggi speciali”. Il 17 giugno 2020, la nuova giunta regionale ha deliberato il regolamento previsto dall’apposito Accordo di programma al fine di procedere alla riattivazione della operatività di quel Comitato che ha il compito di verificare, controllare, monitorare e, conseguentemente, certificare il corretto impiego delle risorse rivenienti da Leggi speciali che hanno finanziato un insieme di interventi confluiti nell’Accordo di programma. Tale accordo prevedeva un ammontare di interventi pari a circa 139 milioni di euro da erogare da parte del Ministero Infrastrutture per tranche pari al 20 per cento (circa 26 milioni di euro) ogniqualvolta le risorse in disponibilità della Regione Umbria scendessero sotto il 10 per cento”.
“Da anni la riduzione di tale soglia – sottolinea l’assessore Melasecche – imponeva il necessario riequilibrio. Oggi dunque occorre recuperare il tempo perduto, rendicontare le spese effettuate, ed ottenere lo svincolo del finanziamento di circa 24 milioni spesi negli ultimi tredici anni. Ricostruire fatti tecnici e contabili accaduti in questo periodo è stato tutt’altro che semplice e grazie alla tenacia degli addetti, che voglio ringraziare pubblicamente, si è riusciti nell’intento, con pazienza certosina, visti gli accadimenti complessi che hanno interessato la FCU, poi Umbria Mobilità ed hanno attraversato ben quattro legislature, con alcuni documenti perduti per sempre nell’evolversi delle varie società. Riguardano spese relative al materiale rotabile, alla elettrificazione della linea, la realizzazione delle metropolitane di superficie Sant’Anna – Ponte San Giovanni e Cesi-Terni. Di quest’ultima si era persa perfino traccia considerato che gli ultimi lavori sono avvenuti molti anni fa, nonostante la tratta urbana si trovi sulla linea dichiarata di interesse nazionale dallo Stesso Ministero.
Senza queste risorse – conclude Melasecche – si fermerebbe il cantiere cittadino di Perugia e non ripartirebbe quello di Terni. E’ invece intenzione della giunta regionale portare a conclusione entrambi”. I membri del Comitato, composto da due rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e trasporti, due del Ministero dell’economia e due della Regione Umbria, saranno convocati per la seconda metà di aprile.

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