Penalizzazione per la “montagna abruzzese”. Di Dioniso, della Cna rileva la peculiarità del comparto sciistico che si appoggia ad una ospitalità diffusa.

Non sono state prese in considerazione le caratteristiche del xcomparto turistico che viene globalmente chiamato della “montagna abruzzese”.

Il decreto ristori, a sentire il presidente di Cna Turismo Abruzzo, Claudio Di Dionisio, si è completam,ente dimenticato di una peculiarità che invece sarebbe dovuta essere presa in considerazione dal primo momento. L’errore è stato quello di considerare il sostegno all’imprenditoria turistica facendo riferimento soltanto alle presenza in hotel “Quello non può essere l’unico parametro di valutazione di riferimento per la distribuzione delle risorse finanziarie previste dal “Decreto Sostegni”, varato dal governo Draghi a favore del settore turistico montano: una regione come la nostra verrebbe ad esserne penalizzata oltremisura dice Claudio Di Dionisio, secondo cui «operatori del settore, Regione, parlamentari e amministrazioni locali devono unirsi per chiedere una modifica del provvedimento messo a punto dal ministro Garavaglia, che invece mette al centro della sua filosofia esclusivamente la dotazione di posti letto in hotel».
«Caratteristica dei bacini sciistici abruzzesi ed appenninici, dall’Aquila alla Maielletta, passando per il Gran Sasso teramano e l’area di Roccaraso – prosegue Di Dionisio – è proprio un diverso rapporto e una diversa proporzione tra le strutture ricettive e impianti di risalita: la loro prossimità, spesso non a grandi strutture alberghiere, ma a piccoli centri, determina un’ospitalità più diffusa, che passa spesso attraverso le seconde case nei borghi, il loro recupero abitativo, la valorizzazione di attività di ristorazione a artigianali di qualità. La scelta del governo, in materia di sostegni, finisce dunque per essere estremamente penalizzante per territori come il nostro, e di tutto vantaggio per altre aree, come il nord: dove prevale l’accoglienza in grandi strutture ricettive in prossimità degli impianti di risalita». Da qui la richiesta di Cna Turismo Abruzzo di procedere a una «riscrittura integrale del provvedimento, fondata su un più equilibrato rapporto tra impianti di risalita e strutture ricettive».
Una condizione di disagio, quella degli operatori del turismo organizzato abruzzese, cui si aggiunge anche la lunga attesa per la erogazione dei ristori previsti dalla stessa Regione Abruzzo a favore di agenzie turistiche e tour operator: «Si tratta di stanziamenti previsti nel 2020 – conclude Di Dionisio – ma non ancora nella disponibilità delle varie attività, che reclamano una boccata d’ossigeno dopo il blocco delle attività».

 

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