I costruttori edili dell’Ance Marche non vogliono perdere il treno della velocità

L’”alta velocità ferroviaria” come elemento di ripresa importante: questa la condizione che l’Ance delle Marche ha sottolineato alla politica regionale e nazionale e si stringono alla proposta del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ancona, Alberto Romagnoli che ha illustrato nei giorni scorsi alla stampa in merito al progetto per agganciare l’alta velocità. Romagnoli sostiene che – oggi più che mai – “perdere il treno della velocità” significa essere davvero condannati all’oblio.

Le esigenze e le priorità infrastrutturali – con il concorde parere di tutti gli stakeholder locali – sono state già definite da tempo ma per buona parte sono ancora in attesa di concrete soluzioni a forte discapito della competitività e del concreto sviluppo sociale ed economico del territorio regionale che presenta pesanti ed evidenti carenze che impediscono l’integrazione del territorio con il resto del Paese.

La preoccupazione dell’organizzazione imprenditoriale deriva dalla constatazione che se a fronte di promesse ed impegni non fanno seguito concrete azioni, diventano del tutto incerte le prospettive di sviluppo territoriale.

Siamo da anni in attesa di investimenti sulla rete ferroviaria, indispensabili per accedere all’alta velocità e questo forte ritardo impedisce lo sviluppo di tutte le attività economiche dei territori.

I costruttori marchigiani insistono nello stimolare una discussione che abbia come obiettivo quello di attivare la macchina amministrativa che porti a dotare veramente la nostra regione delle infrastrutture necessarie allo sviluppo e ribadiscono l’appello, già rivolto in varie occasioni ad amministratori e politici, affinché le Marche si dotino di tutti i mezzi sia progettuali che di coordinamento per tornare ad essere protagoniste della crescita economica.
Invitiamo pertanto la Regione Marche a farsi parte attiva in questa che potrebbe essere definita “la partita del secolo” ed a trovare i finanziamenti necessari per avviare la progettazione delle infrastrutture legate all’alta velocità, ben sapendo che questa – malgrado non possa essere inserita direttamente tra gli interventi finanziabili dal Recovery plan – potrà beneficiare delle ingenti risorse che si libereranno nei prossimi anni proprio per effetto delle nuove e importanti risorse europee.

Considerato che la spesa per la realizzazione dell’alta velocità nel tratto marchigiano dovrebbe aggirarsi intorno ai 10/11 miliardi di euro e che verrebbe diluita in un lasso di tempo di circa 10 anni tra la fase di progettazione e quella di esecuzione lavori, il costo annuale di tale opera risulterebbe davvero modesto per il valore strategico dell’opera soprattutto se paragonato ai 5 miliardi di euro previsti per la Vicenza-Verona ed alla spesa di quasi 1 miliardo di euro prevista per la realizzazione della metropolitana di superficie Ravenna-Rimini (tanto per citarne alcune).

Ci auguriamo pertanto che per accelerare il processo di attuazione dell’importante opera infrastrutturale tutti i soggetti, pubblici e privati, che saranno coinvolti a vario titolo e ruolo si attiveranno affinché si velocizzi la progettazione esecutiva e si pongano meno condizioni possibili.
Da parte nostra accetteremo qualsiasi tipo di decisione pur di vedere realizzata l’opera in tempi brevi.
Ricordiamo infine che con l’alta velocità potremo finalmente svincolarci dall’essere definiti l’”Italia dell’est” rispetto all’Italia produttiva, liberando così la fascia costiera, dove il passaggio dell’alta velocità sarebbe impraticabile e renderebbe invivibili le città della costa dove attualmente insiste il tracciato ferroviario.

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