Alberto Scanagatta: “Fare prevenzione cito-istologica può dare una risposta precoce alle malattie”

Dott. Alberto Scanagatta

“Sicuramente la prevenzione cervico-vaginale rimane ancora oggi la più assodata nel pubblico femminile – spiega il dott. Scanagatta – Parliamo del pap-test, che le donne hanno imparato a svolgere con regolarità presso il ginecologo. Sono trascorsi 70 anni da quando il medico greco Papanicolaou pubblicò il “Trattato di citologia della cervice uterina”. Fu il primo a capire che con un piccolo prelievo privo di dolore e controindicazioni si poteva prevenire la nascita di un futuro tumore della cervice uterina. Tra le forme evolute c’è il Thin-prep di nuova generazione in fase liquida: può essere tenuto un mese per fare eventualmente approfondimenti con la biologia molecolare”.

Diagnostica citologica, istologica, agoaspirativa e ricerca papilloma virus. Ma l’abitudine a sottoporsi periodicamente ad esami cito-istologici non è così radicata. La prevenzione nella sfera femminile ha un altro grande ‘bersaglio’ da colpire: il tumore al seno. Rappresenta il 30% delle neoplasie che colpiscono le donne. La diagnosi precoce diventa quindi fondamentale. “La sua insorgenza media è dopo i 50 anni – spiega il dott. Scanagatta – Se scoperto in fase iniziale, la guarigione può essere superiore al 90%. Senza la diagnosi, però, non si può fare terapia. Le principali cause sono la presenza in famiglia di altri casi, alcune alterazioni genetiche, il fumo, alcune abitudini alimentari e anche la formazione stessa del seno. Consiglio vivamente, per questo, di sottoporsi ai primi esami già dall’età di 35 anni in pieno benessere, in modo da poterli comparare con eventuali alterazioni che possono presentarsi in controlli futuri. Gli esami di prevenzione senologica sono la mammografia, ecografia e la visita senologica. Al riscontro di una nodulazione si ricorrerà all’agoaspirato d’organo, un’operazione di facile esecuzione in laboratorio, poco dolorosa e sostenibile dal punto di vista economico. L’agoaspirato in genere è un esame diagnostico che precede e orienta la fase curativa della malattia, clinica o operatoria, ed è usato anche negli esami della tiroide”.

Per gli uomini il ‘nemico’ principale è il carcinoma della vescica e della prostata, oltre a quello del colon-retto di diagnosi esclusivamente istologica. “Il carcinoma della vescica e della prostata è più comune tra i 60 e i 70 anni – sottolinea il dott. Scanagatta – ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. Anche in questo campo i progressi della medicina sono notevoli. Fare esami di prevenzione una volta all’anno può dare una risposta diagnostica precoce e accurata, essenziale ai fini dell’efficacia del trattamento e quindi per aumentare le probabilità di guarigione. È importante che una nuova mentalità si affermi per tutti gli esami cito-istologici. Si possono svolgere presso laboratori dotati delle migliori strumentazioni tecnologiche e di staff medici qualificati”.

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