Notaio Renato Carraffa (Roma): “Il Patto di Famiglia e il Trust per scongiurare la cessazione dell’attività aziendale dopo la successione del fondatore”

Il passaggio generazionale nell’impresa a conduzione familiare è spesso considerato un momento complesso per la tenuta aziendale: per questo motivo ci sono soluzioni da prendere in considerazione per tempo, come il Patto di Famiglia e il Trust.

“Ogni anno migliaia di imprese familiari – introduce il notaio Renato Carraffa – ovvero quelle imprese gestite da intere famiglie, da sempre forza motrice del sistema economico italiano, cessano la loro attività per problemi legati alla successione, per avvenuto decesso o per abbandono dell’attività da parte del fondatore”.

Il passaggio generazionale nell’impresa, dunque, se non progettato per tempo dall’imprenditore quando è ancora in vita conduce spesso a conflitti interni alla sua famiglia con riflessi, a volte devastanti, sia per l’impresa che per la famiglia stessa, in quanto non sempre i discendenti dell’imprenditore/fondatore hanno la stessa capacità, voglia e intuizione imprenditoriali.

“Non soltanto, chi queste capacità le dimostra può venire ostacolato nella conduzione dell’impresa dagli altri eredi che non vi sono mai stati coinvolti e che hanno interesse o a liquidarla velocemente per ricavarne la loro quota di prezzo oppure a entrare nella gestione della stessa pur non avendone le capacità – sottolinea il notaio Carraffa. Tutto ciò porta inevitabilmente ad una pesante litigiosità con lo scontato risultato finale del ridimensionamento o addirittura della scomparsa dal mercato dell’azienda creata dall’imprenditore deceduto o ritiratosi”.

Con la previsione nel nostro Codice Civile del Patto di Famiglia, il legislatore ha introdotto nell’ordinamento giuridico uno strumento che consente al titolare dell’impresa di anticipare il momento del trasferimento dell’azienda o delle partecipazioni sociali ai discendenti o al discendente che si sia dimostrato maggiormente idoneo alla gestione della stessa.

“Il Patto di Famiglia è un contratto plurilaterale, inter vivos, ad effetti reali rientrante nell’ambito degli atti a titolo gratuito – aggiunge il notaio Carraffa. Ciò consente di raggiungere un duplice obiettivo: da un lato, prevenire il radicamento di liti ereditarie e la disgregazione di aziende o partecipazioni societarie, dall’altro, assicurare la continuità gestionale dell’impresa con l’assegnazione del controllo della stessa agli eredi più idonei”.

Tale contratto, che deve essere stipulato con atto pubblico e quindi davanti al notaio da tutti gli eredi, eviterà così possibili futuri contenziosi.

“A tale stipula è obbligatoria la partecipazione sia del coniuge che dei figli i quali, qualora non fossero tra quelli designati a condurre l’azienda, dovranno essere liquidati dei loro diritti successori con denaro o altri beni”.

Vi è anche un altro strumento che può soddisfare le esigenze per una buona successione dell’impresa, ovvero il cosiddetto Trust.

“Si tratta di un Istituto di origine anglosassone in base al quale una persona conferisce dei beni, sotto il controllo di un gestore, detto Trustee, nell’interesse di uno o più beneficiari e per un fine specifico – spiega il notaio Carraffa. Tramite il conferimento dei beni aziendali in trust da parte dell’imprenditore sarà possibile, da un lato, prevenire conflitti e motivi di dissenso; dall’altro, far sì che tali beni siano destinati ad una gestione unitaria e suddivisi in modo puntuale al termine del trust tra i beneficiari indicati”.

In ogni caso, per elaborare e costruire un Patto di Famiglia come pure un Trust adatto alle esigenze di ogni singolo imprenditore, bisogna innanzitutto muoversi con il giusto anticipo, ben prima quindi del momento del decesso o del ritiro dall’attività del capo azienda. E’ bene pertanto ricorrere a professionisti esperti della materia, tra i quali sicuramente i notai, anche perché molteplici sono gli aspetti da considerare, da quello societario a quello fiscale, da quello successorio a quello fiduciario.

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