«Il ritorno del legno e delle nuove costruzioni, chance di ripresa»

Daniela Zanellato

Dopo la fisiologica battuta d’arresto dovuta allo stop dei cantieri durante il periodo di lockdown della primavera 2020, l’effetto pandemia ha fatto decollare la percezione intima e familiare della propria casa. «In generale, il fatto di aver trascorso molto più tempo in casa, ha fatto sì che si percepisse quanto è importante l’ambiente domestico per il proprio comfort ma anche per la propria realizzazione personale. Si è capita l’importanza di abitare in un luogo riqualificato, bello, sano e accogliente. Un fenomeno che avrà riflessi positivi in termini economici per tutto il 2021 e che ha contribuito a salvare gran parte del 2020» spiega Daniela Zanellato, titolare della Open Serramenti di Istrana (Treviso), azienda specializzata nella fornitura di serramenti e porte.

La “casa” per molti lavoratori è diventato non solo una questione di comfort abitativo ma anche lavorativo, per via dell’ampia diffusione dello “smart working”. «Chi ha fatto questo tipo di considerazioni ha poi avuto una ulteriore spinta dagli ecobonus, compreso il mix dell’incentivo al 50% e dello sconto in fattura, ovvero la possibilità per il cliente di cedere al suo fornitore il credito o di scontarlo fin da subito tramite enti finanziari. In questo modo per il cliente finale l’ecobonus si traduce in un saldo dimezzato fruibile già in fase di pagamento» prosegue Daniela Zanellato.

L’effetto “casa” dovuto alla pandemia combinato all’effetto positivo degli incentivi statali ecobonus 50% e superbonus 110%, si inseriscono in un trend di mercato già in crescita per lo meno nel Veneto orientale e nella Marca Trevigiana in particolare. Infatti, negli ultimi tre anni, abbiamo assistito alla ripresa del settore edile relativamente alle nuove costruzioni. «Per una decina di anni il mercato si era concentrato sulle ristrutturazioni e sulla riqualificazione mentre, da qualche tempo a questa parte, notiamo un gran fermento nel campo delle nuove costruzioni» commenta la titolare di Open Serramenti. «Ciò comporta anche una novità in termini di esigenze del mercato, la necessità di una differente e più complessa strutturazione aziendale in termini di gestione e di servizio alla clientela» prosegue Daniela Zanellato. A questo trend è collegato il ritorno del legno, che ricomincia a ritagliarsi una sempre più sostanziosa fetta di mercato, segno anche di una grande innovazione di prodotto in termini di isolamento termico, acustico e di sicurezza anti effrazione. «Il legno torna ad essere protagonista tra i materiali e le finiture di pregio, andando a soddisfare una clientela importante e selezionata che vuole una dimora ben isolata ma anche preziosa nelle finiture» conclude Daniela Zanellato. Stando agli studi elaborati da Cerved, si è passati da un volume di produzione di infissi in legno pari a 1.305 milioni di euro nel 2017, ai 1.329 milioni del 2019. Il 2020 ha registrato una decisiva battuta d’arresto dovuta alla pandemia con un volume di produzione sceso a 1.235 milioni di euro ma con una prospettiva di ripresa per il 2021 stimata in 1.310 milioni di euro. E quel che più conta sarà la qualità e il valore dei nuovi infissi che verranno immessi nel mercato.

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