Sicurezza sul lavoro, l’appello del comitato Linea Vita Informa: «Diventi un modello scientifico per definire virtuosa un’azienda»

Linea Vita by Comed-Giancarlo Vitali

La sicurezza sul lavoro? Da costo economico – e morale – a metodo scientifico che introduce il concetto di azienda virtuosa, dove il continuo aggiornamento culturale per la sicurezza e prevenzione diventa una costante per tutti i ruoli tecnici coinvolti: datore di lavoro (D.L.), preposto, R.S.P.P. (Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione), R.L.S. (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza), Direttore tecnico di cantiere (attestato come da nuova norma), fino al capo squadra e agli addetti. È l’appello lanciato alle istituzioni del gruppo tecnico Linea Vita Informa che da tempo chiede di definire il concetto delle valutazioni delle idoneità delle aziende utilizzando, come parametro, il rispetto applicativo delle norme di sicurezza sul lavoro.

«Il 5% del P.I.L. nazionale viene bruciato causa incidenti e morti sul lavoro e a oggi non si può più ammettere incertezze sull’orizzonte operativo imprenditoriale, soprattutto per il settore cantieristico – sottolinea Giancarlo Vitali, Coordinatore Nazionale del comitato tecnico scientifico composto da professionisti, enti ed aziende di tutta Italia, un pool di esperti al servizio della prevenzione, della corretta formazione e informazione, con l’obiettivo di dare un contributo prezioso per la sicurezza di chi lavora. La sede operativa è a Bergamo dove è operativa anche una palestra addestrativa e laboratorio sperimentale unici in Italia -. D.L.gs, disegni di legge, circolari ministeriali stanno evidenziando, come si voglia ottenere una situazione operativa finalmente positiva e soprattutto, come si voglia costruire un idoneo motore per la ripresa economica nazionale, uscendo dalla palude degli incidenti e dei morti sul lavoro. La sentenza Thyssen-Krupp impone di rivedere l’intero sistema della sicurezza sul lavoro e per la prima volta, in caso di incidenti mortali sul lavoro è stato configurato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. Durissime e senza precedenti anche le condanne inflitte ai Dirigenti ai sensi D.Lgs 231/01 sulla responsabilità amministrativa; ciò ha comportato anche la parziale chiusura di un settore aziendale: è la prima volta nella giurisprudenza settore lavoro».

«Il D.Lgs 106/09, inserito nel D.L.gs 81/08 ha definitivamente chiarito le necessarie procedure di informazione, formazione, apprendimento degli addetti con la fondamentale verifica anche in cantiere. Documenti come l'”Albero della responsabilità” e l’“Organigramma Operativo Aziendale”, tassativo all’interno del Pos (Piano Operativo di Sicurezza), costituiscono documenti probanti per la dimostrazione di aver definito precisa responsabilità di ruolo per ogni figura operativa aziendale – prosegue Vitali -. Ciò significa avere costruito la ragnatela culturale del tutto possibile informativo e in tale concetto si deve inserire prima la definizione di azienda virtuosa e poi consequenzialmente e tassativamente l’applicazione di un M.O.G. (Modello Organizzativo Gestionale), nelle scelte di procedura ritenuta la più confacente e la più idonea alla tipologia dell’azienda stessa».

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