Arturo Tucci: con la diffusione dello smartworking occorre più attenzione alla cybersecurity

Close up and side view of hands using laptop with abstract glowing padlock hologram on blurry background. Web safety and protection concept. Double exposure

Un aumento esponenziale di virus e di attacchi informatici. E’ questa una delle conseguenze, certamente non desiderabile, dell’incremento di smartworking in Italia a causa del diffondersi del Covid 19. “Purtroppo è una situazione reale e grave – osserva Arturo Tucci, CyberSecurity manager – Bisogna garantire maggiore sicurezza nelle connessioni remote con i pc dei dipendenti perché è da lì che stanno entrando gli hacker per i loro attacchi”.

Arturo Tucci  ha una lunga esperienza in sicurezza informatica e si è specializzato, unico in Europa, nella decriptazione dei dati presi in ostaggio dai ransomware. Di cosa si tratta?

Arturo Tucci

“I ransomware  – spiega Arturo Tucci –  sono virus informatici che rendono inaccessibili i dati dei computer infettati chiedendo il pagamento di un riscatto in criptovalute per ripristinarli. E’ una pratica che colpisce sia i singoli sia le grandi aziende che ovviamente riceveranno richieste di riscatti più consistenti, a seconda del loro fatturato. Anche se la polizia postale chiede di non effettuare i pagamenti, che non sono tracciabili, molti lo fanno per riavere i propri dati e la propria operatività. Invece io riesco a restituire tutti i dati ai legittimi proprietari e a mettere in sicurezza i pc e la rete anche da attacchi futuri”.

La sicurezza informatica dell’azienda viene garantita grazie ad una Centrale operativa, attiva ventiquattro ore su ventiquattro per intervenire immediatamente, in remoto, su ogni eventuale attacco informatico. “In questo modo – puntualizza Arturo Tucci – si garantisce la sicurezza sgravando i singoli dalle loro responsabilità. Nel senso che, anche se una persona apre una mail che è invece un virus, quest’ultimo viene subito eliminato e viene ripristinata la situazione normale. E nel contempo parte la segnalazione dei nuovi virus alla polizia postale e alle ditte produttrici di antivirus”.

La caratteristica peculiare di Arturo Tucci è quella di studiare dei protocolli di sicurezza personalizzati e a misura del cliente, partendo dalle sue specifiche esigenze e problematiche.

“Purtroppo – conclude Tucci – in Italia manca la consapevolezza dell’importanza di investire in cybersecurity. Si delega il tema ai tecnici informatici che però non hanno le stesse competenze dei professionisti di cybersecurity, anche perché si tratta di un settore dove è fondamentale un aggiornamento costante, lungo e impegnativo”.

 

Exit mobile version