Sarà l’idrogeno il combustibile per il trasporto pubblico a Terni: un aspetto rivoluzionario con prospettive importanti per il futuro. L’alimentazione dei veicoli con idrogeno attraverso celle combustibili sarà la nuova frontiera che farà diventare Terni “città pilota” del settore. Tutto questo viene reso possibile per il surplus di idrogeno che viene determinato dalle lavorazioni industriali di Ast, idrogeno che altrimenti verrebbe disperso. Tra l’altro un’area dell’Ast sarà quella dove nascerà il centro di stoccaggio dell’idrogeno.
“Ci riprendiamo così – ha detto il sindaco Leonardo Latini in una videoconferenza – il ruolo di città d’avanguardia, dinamica e innovativa che ci ha caratterizzato negli ultimi 150 anni”.
“Il valore aggiunto – ha spiegato l’assessore all’ambiente e ai trasporti Benedetta Salvati – sta nella tradizione industriale della città, in questo caso nelle attività e nella disponibilità di AST che ci consentono di essere protagonisti di un progetto all’avanguardia, oltre che nella volontà comune e condivisa di migliorare il rapporto tra città e industria specie per quel che riguarda il bilancio ambientale”.
“Ci sono tante condizioni favorevoli: l’acciaieria che ci offre l’idrogeno in surplus in maniera gratuita e mette a disposizione una sua area per la realizzazione dell’impianto di stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno e BusItalia che si è dimostrata entusiasta di coprire il ruolo di supporto nella gestione del finanziamento per l’acquisto dei nuovi mezzi e del distributore, oltre che per la sua gestione e manutenzione”. “E’ una soddisfazione pensare che l’unico gas in uscita da un bus ad idrogeno possa essere il vapore acqueo oltre al fatto che i mezzi ad idrogeno hanno caratteristiche migliori di performance e di autonomia dei classici mezzi elettrici”.