Formazione e addestramento degli addetti ai lavori in quota: per il Comitato Linea Vita Informa occorrono strumenti ad hoc

Giancarlo Vitali, Coordinatore Nazionale di Linea Vita Informa

«In piena emergenza Covid-19 è comprensibile porre giusta attenzione al sistema sanitario e agli operatori del settore ma non dimentichiamoci dei lavoratori esposti al rischio di caduta dall’alto e negli spazi confinati che purtroppo restano una piaga del nostro sistema produttivo»: non usa giri di parole Giancarlo Vitali, Coordinatore Nazionale di Linea Vita Informa, comitato tecnico scientifico composto da professionisti, enti ed aziende di tutta Italia, un pool di esperti al servizio della prevenzione, della corretta formazione e informazione, con l’obiettivo di dare un contributo prezioso per la sicurezza di chi lavora. La sede operativa è a Bergamo che, con la sua palestra addestrativa e laboratorio sperimentale, risulta già un’eccellenza in Italia.

«Nel nuovo Piano casa 2020 e nell’Ecobonus non vi è traccia delle misure di sicurezza permanenti in dotazione all’opera per la sicurezza degli operatori esposti al rischio di caduta dall’alto durante le fasi di manutenzione sulle coperture – prosegue Vitali -. Vengono incentivati gli interventi di impianti fotovoltaici o la rimozione di coperture in amianto ma non c’è nulla in riferimento alle misure di sicurezza. I centri di formazione specialistica fanno grandi sforzi nel poter erogare i corsi con le restrizioni anti Covid-19 ma da soli non è possibile risolvere una questione che deve coinvolgere le istituzioni e tutto il sistema produttivo. La nostra ricetta è quella di coinvolgere chi si adopera sul territorio in modo concreto per l’innovazione tecnologica e spesse volte esclusi dai tavoli di concertazione».

In primo piano c’è quindi la necessità di azioni forti e condivise per fare prevenzione in questo periodo di emergenza sanitaria: «La formazione e l’addestramento efficacie degli addetti e il riconoscimento delle competenze professionali sono da tempo al centro della discussione – sottolinea Vitali -. Molto si è fatto ma mancano ancora gli strumenti come i protocolli per la validazione della formazione e l’addestramento specialistico, il Registro delle competenze professionali acquisite attraverso percorsi informali (D.lgs. 16 gennaio 2013 nr 13), il sostegno economico alle imprese virtuose e il finanziamento dei corsi specialistici».

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