Legatoria Del Bino: artigianalità, ricerca ed esperienza. Ecco come si salva un libro antico

Alessandro Del Bino

Non avrà il giro d’affari che possono vantare l’arte contemporanea e quella classica, ma il settore dei libri antichi rappresenta tuttora una nicchia di collezionismo colto e raffinato, con estimatori sparsi in tutto il mondo. In Italia, in particolare, è presente una tradizione che affonda le sue radici nella letteratura, nella filosofia e nelle scienze: ambiti, questi, dai quali sono nati autentici capolavori. Oggi però molti di questi manoscritti versano in cattive condizioni e necessitano di un accurato lavoro di restauro. “Si tratta di volumi che in alcuni casi rappresentano vere e proprie opere d’arte, oppure che hanno un importante valore storico – afferma Alessandro Del Bino, titolare della legatoria Del Bino, specializzata nel restauro di libri antichi. – Per questo restaurarli è un’operazione delicata. Occorre fare molta attenzione, soprattutto per non rischiare di danneggiare in modo irreparabile il libro stesso”.

Anche se non esiste un catalogo ufficiale e molti dei testi più preziosi si trovano all’interno di musei, biblioteche statali, o archivi, alcuni di questi volumi sono presenti in molte case di appassionati, collezionisti, o in qualche mercatino. Il loro valore è vario e può spaziare da qualche centinaia di euro a decine di migliaia, come “Il Canzoniere” di Francesco Petrarca, presentato alla mostra-mercato internazionale dell’associazione librai antiquari d’Italia, a Milano, che è stato valutato 28.500 euro, oppure l’ “Oedipus Aegyptiacus” di Kirchner, venduto per più di 16mila euro. “Quando si ha a che fare con certe opere si comprende bene che la manualità e la cura dei particolari rivestono un’importanza strategica, quando si restaura un libro antico –  spiega Del Bino. – Ma la parte più importante riguarda la scelta dei materiali impiegati, a iniziare dalla carta, fino al colore, se il volume presenta decorazioni che necessitano di essere restaurate. In questo caso è fondamentale utilizzare un colore a PH neutro, per non correre rischi che sia troppo aggressivo e l’intera opera. Altro materiale che richiede attenzione è la colla. Da evitare assolutamente quella vinilica, che provoca una reazione chimica ed indurisce le fibre, è preferibile quella di coniglio, che oggi è totalmente sintetica. Anche la scelta della carta impiegata è strategica. La migliore è quella di riso, utilizzata soprattutto per ricreare parti mancanti più o meno rilevanti. Infine un consiglio: molti libri possono presentare fogli staccati dalla rilegatura, oppure il distaccamento del dorso. In questo caso è vivamente sconsigliato il fai da te, che rischia di compromettere il valore stesso del libro. Meglio rivolgersi ad un professionista che, nel caso della rilegatura, procederà a crearne una nuova, mentre per la costola è necessario un intervento più complesso, per rinsaldare il dorso alla coperta”.

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