Milano Investigazioni: «Lockdown e sospetti di infedeltà tra coniugi: boom di richieste di indagini private»

Lino Crignano di Milano Investigazioni

Lino Crignano di Milano Investigazioni

L’allarme lanciato da psicologi e avvocati sullo stato di salute della famiglia in tempo di Coronavirus non ha dato esiti confortanti: il cambiamento della routine quotidiana e la necessità di condividere gli spazi hanno avuto un impatto psicologico ed emotivo molto forte nella coppia, tanto che le associazioni degli avvocati matrimonialisti hanno rilevato un aumento di richieste di separazione del 30% circa rispetto all’anno scorso. Anche il settore delle investigazioni private è stato coinvolto da questo fenomeno, come ci spiega il dottor Lino Crignano che da vent’anni guida Milano Investigazioni, leader nel settore delle indagini in campo aziendale, commerciale, assicurativo e privato: «La convivenza forzata in parecchi casi ha visto nascere grosse criticità tra coniugi. In molte circostanze sono emersi comportamenti che, nella normale vita quotidiana, erano occultati o non recepiti. Il ricorso sempre più frequente e ossessivo a smartphone e pc per accedere a mail, messaggistica e social, ha aumentato le interazioni con il mondo esterno insinuando dubbi: i segnali che prima non erano notati o venivano mascherati hanno palesato un malessere nella coppia. Da qui il ricorso ai servizi di un’agenzia investigativa per verificare la fondatezza o meno del sospetto».

Dubbio che, in prima battuta, si cerca solitamente di fugare cercando di scoprire attraverso lo smartphone o il computer del partner se esistono degli accessi o dei contatti sospetti. «In cerca di conferme ai propri timori, molti commettono l’errore di spiare e controllare gli apparati mobili del partner – spiega Crignano -. Non tutti sanno, però, che se uno dei due coniugi consulta il telefonino dell’altro, e questo vale per entrambi, se controlla le sue e-mail o se lo pedina si tratta di un vero e proprio reato: si configura, cioè, come violazione della privacy. In caso di separazione o divorzio, l’intercettazione personale e autonoma eseguita da uno dei due coniugi è inutilizzabile nelle sedi legali ed è anche punibile per legge. Lo stesso dicasi per il ricorso a un investigatore che non possiede la regolare autorizzazione: chi svolge la professione abusivamente non ha le competenze richieste e questo va a discapito del risultato e della qualità del lavoro. Consiglio di diffidare degli investigatori “improvvisati” che, allettando il potenziale cliente con prezzi bassi e risultati rapidi, rappresentano solo un danno: le loro ricerche non valgono come prova in un procedimento».

Quando si ha un sospetto, quando si vuole agire secondo la legge, l’unica cosa da fare è rivolgersi a un professionista del settore: «Esatto – conferma Crignano –: solo un professionista può fornire una risposta precisa che o conferma il dubbio o lo smentisce. Molti clienti, ad esempio, sono convinti che il partner nasconda una relazione extraconiugale, ma capita spesso che l’esito della nostra attività faccia emergere delle realtà differenti, come una dipendenza. Ecco perché consiglio di rivolgersi a un professionista autorizzato, che sia sempre reperibile in una propria sede e la cui presenza sul web sia una garanzia di buona reputazione e necessaria esperienza. Nel mio caso, in qualità di direttore operativo, ad esempio, dopo un primo contatto telefonico, fisso una consulenza gratuita per comprendere il caso, illustrare costi, modalità e percorso legale da affrontare e delineare i possibili scenari che potrebbero aprirsi nell’ipotesi in cui il dubbio del cliente fosse confermato. Il modus operandi deve essere volto sempre alla riservatezza e alla ricerca della verità».

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