Mauro Moriconi (CGIL) sull’economia umbra: i dati sono preoccupanti, ma ci sono azioni che possono “riportare una speranza soprattutto nelle giovani generazioni”

MAURO MORICONI

MAURO MORICONI

Le ultime analisi di Bankitalia danno un quadro preoccupante della situazione economica e quindi anche occupazionale dell’Umbria.Ne parliamo con Mauro Moriconi segretario CGIL di un vasto territorio:Lago Trasimeno e Media Valle del Tevere. I dati sono preoccupanti,ma ci sono azioni che possono “riportare una speranza soprattutto nelle giovani generazioni”

“L’emergenza Covid si è abbattuta su un territorio che già stentava a riprendersi dalla crisi che ha attraversato gli ultimi 10 anni. Ovviamente si tratta di una realtà composita e non si possono fare generalizzazioni anche se le imprese più strutturate hanno maggiore capacità per “reggere il colpo”. Penso al settore metalmeccanico sia dell’area di Passignano e a qualche eccellenza del territorio di Marsciano dove si è fatta cassa integrazione ma dove il lavoro è ripreso, mentre le piccole e medie imprese avranno maggiori difficoltà: In particolare nel territorio del Marscianese dove un modello di sviluppo, che aveva visto fiorire molte attività negli ultimi quindici anni, aveva iniziato a dare segni di cedimento ben prima del Covid 19. Aggiungerei,prosegue Moriconi, che la situazione attuale è “drogata” dall’impatto degli ammortizzatori sociali messi opportunamente in campo dal governo. A settembre,purtroppo, mi passi la battuta “ i nodi verranno al pettine ” e ci sarà bisogno di prorogare il blocco dei licenziamenti almeno per tutto il 2020 e di mettere in campo “politiche industriali” finalizzate all’occupazione.”

Sul turismo poi il segretario comprensoriale della CGIL non nasconde che la “ situazione molto preoccupante,dato che il settore ha perso tutta la stagione primaverile (Pasqua, 25 aprile, 1 Maggio) e rappresenta un settore di rilevante importante sia per la zona di Todi che per quella del Trasimeno. In ogni caso, le necessarie misure di distanziamento sociale non agevoleranno la ripresa, soprattutto nel settore della ristorazione.
Su questo,come CGIL, richiamiamo ogni soggetto alle proprie responsabilità a partire dal governo regionale che, passata l’euforia della campagna elettorale si dovrà misurare con i problemi seri che affliggono l’Umbria e l’analisi in queste ore di Bankitalia ci porta ad una regione con fatturati diminuiti del 18% bloccando di fatto le assunzioni”.

Ci sono dati poi che riguardano l’andamento demografico e sono dati,come per il resto del Paese,non certo confortanti.

“Possiamo dire che dalla lettura dei dati demografici, ferme restando alcune differenze sull’andamento della crescita/decrescita della popolazione nei vari comuni, emergono alcuni aspetti interessanti che troviamo in maniera omogenea su tutto il territorio.Stiamo parlando di una vastissima fascia del territorio,che partendo dal Lago Trasimeno,quindi dal nord dell’Umbria,arriva fino al centro,nella fascia ovest tanto per ricordarlo. Il primo,tiene a sottolineare Mauro Moriconi, riguarda l’invecchiamento della popolazione, gli over 65 nei nostri comuni si attestano su una media (in crescita nel decennio 09-19) che oscilla tra il 24 e il 28% a fronte di una media nazionale del 21,8% e gli over 80 addirittura tra il 9 e l’11% a fronte di una media nazionale del 6,6%. L’altro aspetto di converso riguarda il calo dell’indice di natalità, che è sceso da circa l’8 per mille al 5 per mille, a fronte di un dato nazionale medio del 7,3. Questo sta a dimostrare che se aumentano gli anziani vuol dire che (forse) c’è una buona qualità della vita ma di converso se i giovani sono di meno è perché le opportunità di lavoro. E poi,permettetemi rilevare un dato interessante in mezzo a molti aspetti negativi : un’eccezione è il comune di Marsciano che rimane pressoché invariato nei dati sopra elencati “

L’ultimo argomento affrontato con il segretario CGIL del Trasimeno e Media Valle del Tevere ha riguardato un aspetto sempre grave, quello della disoccupazione giovanile
“Come dicevo neanche il nostro è un territorio per giovani, anche qui non abbiamo dati scorporati per territorio ma ci stiamo lavorando anche per preparare un iniziativa in cui rendere note le proposte del sindacato per superare questa fase di difficoltà declinate anche sui livelli territoriali. L’emergenza Covid pone di fronte a noi interrogativi importanti che mettono in discussione alcuni cardini di un modello di sviluppo non più sostenibile: il consumo del territorio, l’ambiente, i rifiuti e l’obsolescenza programmata, le diseguaglianze e il rapporto tra tempi di vita e tempi di lavoro. Ecco su tutto ciò se vogliamo lasciare una speranza bisognerà costruire percorsi per coinvolgere le nuove generazioni nei processi decisionali. L’Umbria è una realtà piccola ma variegata e dobbiamo concentrarci su argomenti che possano riportare una speranza nelle giovani generazioni”

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