L’impresa perugina è viva nonostante il virus: sorprendente risultato dopo approfondita analisi

Segnali contrastanti nel mondo economico della provincia di Perugia. A rilevarlo ci pensa Giorgio Mencaroni, Presidente Camera di Commercio di Perugia: “Nascono meno imprese, ma di converso, non senza sorpresa, scendono di molto anche le chiusure. Nei mesi del lockdown – marzo e aprile 2020 – stravolta la dinamica della natalità – mortalità interna al tessuto imprenditoriale perugino. Arretra il “fare impresa”, in attesa di tempi migliori ma con coraggio e determinazione si decide di non chiudere, di non cessare di fronte al Covid”.
Così il focus acceso dall’Ufficio Studi dalla Camera di Commercio perugina ha riguardato i mesi di marzo e aprile 2020, bimestre in cui il lockdown è stato pressoché totale. Per una ricerca del genere sono però necessario esporre i numeri:
“A marzo 2020, in provincia di Perugia sono state create 337 imprese, 38 in meno rispetto a marzo 2019, una contrazione del 10% mentre le cessate sono state 464,  il  47% in più su marzo 2019, con una perdita in termini assoluti di 150 imprese chiuse in più in un anno.
Ad aprile 2020, intero mese in lockdown, emerge un cambio netto nei comportamenti delle imprese: si arrestano e addirittura, non senza sorpresa, calano le cessazioni. E di molto: – 37% in un anno. Solo 153 imprese cessate nel mese del lockdown (aprile 2020) contro le 243 chiuse nel mese di aprile 2019.
“Fin dall’inizio dell’emergenza abbiamo cercato di “non uccidere la speranza” delle imprese. Con tutti i mezzi a nostra disposizione. Le imprese non scappano. E quando chiudere sembra anche la scelta più facile, si scopre che cessano l’attività in meno di quanto non sapevamo fisiologicamente. Possono aver inciso diversi fattori, ma va riconosciuta la forza, il coraggio, il  senso di responsabilità dei nostri imprenditori – ha detto il Presidente Mencaroni . che  hanno deciso di resistere al Covid e di continuare ad esistere. La paura andava sfidata, perché le crisi prima o poi comunque finiscono e allora vale la pena di tentare di trasformarle in opportunità”. 
Scendono le cessazioni, ma allo stesso tempo il lockdown ha prodotto il gelo delle iscrizioni di nuove imprese. Nel mese di aprile 2020 la discesa è secca. Vengono iscritte soltanto 139 nuove imprese il 57,6% in meno su un anno fa. Le imprese perse – 189 – superano nel numero quelle effettivamente costituite, 139.
Se poniamo poi a confronto le nuove iscrizioni di aprile 2020 con la media dell’ultimo quinquennio i dati peggiorano e tocchiamo un – 61,6%, che corrisponde a 223 imprese in meno nate in un solo mese.
A compensare l’arretramento forte delle iscrizioni, il dato, realmente significativo, delle cessazioni anche in rapporto alla media 2015-2019.  Nel mese di aprile 2020 sono cessate 117 imprese in meno rispetto alla media considerata, pari a – 43,3%.
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