Fisco, per Lapet è un Decreto Rilancio tra luci e ombre

Dall’estensione del credito d’imposta per tutte le tipologie di affitti a un ulteriore differimento dei termini dei versamenti e della riscossione, fino alla sospensione degli avvisi bonari. Sono alcune delle proposte recepite nel Decreto Rilancio dei tributaristi aderenti a Lapet, la prima associazione di tributaristi fondata in Italia. Tuttavia i contenuti restano una risposta ordinaria ad un evento straordinario e per questo molto probabilmente insufficienti per invertire la contrazione dell’economia. In particolare, sulla misura che vede esclusi dal contributo a fondo perduto i professionisti la Lapet chiede chiarezza.
«Non si riesce a comprendere e quindi non si condivide tale esclusione – ha spiegato Roberto Falcone, presidente nazionale Lapet-. Ci spiace, infatti, dover rilevare questa ingiustificata discriminazione dei professionisti non solo nei confronti dei lavoratori dipendenti ma ora anche rispetto alle imprese. Giova ricordare che i professionisti, nell’ambito del diritto europeo, sono imprese a tutti gli effetti per cui eventuali interventi dello Stato a favore di imprese non possono escludere i professionisti».
Per ciò che attiene poi la proroga al 16 settembre del pagamento dei versamenti già sospesi al 31 maggio e al 30 giugno, i tributaristi la ritengono troppo breve. Alla luce della contrazione dell’economia non sembra possibile richiedere il pagamento di imposte prima del termine dell’anno 2020. In materia di Irap, invece, bene la rinuncia al versamento del saldo per l’anno 2019 e della prima rata dell’acconto per il 2020 ma è giunta l’ora di un intervento rivolto ad abrogare definitivamente questo assurdo balzello. Lo stesso dicasi per gli Isa per i quali si suggerisce semplicemente la non applicazione per il periodo d’imposta 2020 e 2021.
In definitiva, la Lapet insiste sulla necessità di allentare ulteriormente le misure fiscali e contributive, seppur migliorate nel nuovo decreto rispetto ai precedenti.   «Auspichiamo che l’attenzione resti alta – ribadisce Falcone -. Il contrasto all’emergenza Covid-19 deve essere assunto come il presupposto per riformare e semplificare il sistema fiscale. Infine, ma non da ultimo, occorre reperire nuove risorse anche con il ricorso ad una imposizione patrimoniale sui grandi patrimoni. Siamo in una situazione eccezionale e come tale va ponderata, misurata con interventi a step. La strada è ancora lunga e in salita ma noi non ci arrendiamo, resistiamo e non molliamo».

 

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