Nasce in Puglia la Tv Social, da una idea di Antonio Rubino: Puglia Press TV

E’ nata quasi per scherzo, per giocare durante il lungo “restate in casa”. Per la verità sono tanti anni che il direttore di Puglia Press Antonio Rubino fa televisione, dai tempi di Tele Martina, una delle prime tv libere italiane che sbagliò ad essere avanguardista tanto da decidere di uscire via cavo. Aveva 15 anni Antonio Rubino quando partecipò ad un programma televisivo a premi. Alla metà degli anni ottanta, con Lucio Montanaro, ideò e condusse “I Rompiballe della Notte”, un programma che in poco tempo diventò un vero e proprio cult televisivo. Alcune trasmissioni a 1 Mattina nella Tv di Stato come giornalista esperto in enogastronomia, poi una serie fortunata di Facciamo Piazza Pulita della quale rivendica la primogenitura essendo nata prima della trasmissione di Corrado Formigli; tant’è vero che YouTube ne mette alcune puntate in un mix con quelle dell’emittente di Cairo: insomma, esperienza da vendere.

Ma una TV social cos’è, cosa significa? –

“In una intervista da Celentano, Gerry Scotti disse: Oggi la TV viene vista più sulla rete che sui canali tradizionali. Ne fui colpito e, analizzando soprattutto me stesso nel rapporto che ho con la televisione con un’attenta quanto ponderata riflessione, mi ritrovai a condividere l’affermazione di Scotti. Anche se io, per la verità, sono nato con le radio private. Ho condotto trasmissioni fin dai suoi bagliori. Se devo essere sincero preferisco la radio alla tv, pur se questo è Désuète. Guardo soprattutto i canali di informazione che poi sono quelli che hanno ferito gravemente la carta stampata. La TV arriva 24 ore prima”

Tornando alla TV social?

“Penso sia una formula diversa, inedita. Mi sembra ritornare ai primi anni della radio, quando si facevano le richieste dei brani con dediche alla fidanzatina, al marito lontano…. Per la prima volta l’ascoltatore interloquiva, non accettava, insomma, quello cha passava il convento e basta. Ecco, bisogna partire dall’esigenza della gente di partecipare a tutti i costi, sia alla vita sociale pur da dietro un dispositivo elettronico, sia su ogni altra attività che genera discussione: basta leggere quello che si scrive sui social. Ebbene, penso ci sia spazio per un nuovo contenitore che selezioni tutte le cose più interessanti e le faccia diventare una TV da trasmettersi in diretta su tutti i Social, con la partecipazione, attraverso le chat, del popolo della rete. Lo hanno capito anche le radio e TV nazionali, molte delle quali, i loro programmi, li mandano in diretta anche sui principali social”.

Ma come le è nata questa cosa?

“Mi ripeto: stando recluso in casa. Ho iniziato studiando tutorial, leggendo recensioni. E le devo dire che mi è servito anche per l’aspetto fisico. Dovendo uscire in video, anche se all’inizio per poche persone, era necessario sbarbarmi ogni mattina, vestirmi decentemente, farmi tagliare i capelli da mia moglie, insomma avere un buon aspetto. Man mano che le cose andavano avanti, vedevo che le visualizzazioni aumentavano così come la proposta con tanti altri programmi”.

Ma dopo la pandemia scomparirà anche la TV Social, non le pare?

“Ho imparato a vivere alla giornata. Puglia Press TV fa parte della mia vita oggi. Riesce a tenere sempre vivo e muovere il mio cervello, domani si vedrà. Intanto, proviamo a far partecipare tanta gente: per questo sta nascendo un progetto di partecipazione, con tanti nuovi collaboratori, la gente comune del social che, attraverso la TV, possa condividere e valorizzare competenze capaci di stimolare, quanto meno, autostime. Voglio dirle di più, nei giorni scorsi abbiamo trasmesso la messa in diretta di un mio amico defunto, molto benvoluto dai suoi concittadini, ebbene, oltre ad essere stata seguita anche dai suoi familiari dalle loro abitazioni, è stata vista da 10.000 persone e in centinaia, attraverso le chat, hanno rivolto le condoglianze ai parenti del mio caro amico. Voglio ricordare a tutti che tanti defunti sono stati seppelliti senza alcun rito funebre per la disperazione dei propri cari. In questo modo, ed è qui il valore “reale” della mia idea, è stato decisamente diverso: il virtuale ha perso freddezza e ha consentito la normalità di una cerimonia, dell’evento. Dopo tutto, è il futuro”

Dov’è il business in tutto questo?

Da nessuna parte, esattamente come quando iniziammo a fare radio. Piano, piano arrivarono le pubblicità. Oggi è TV Social. La parola dice tutto. Il mondo è cambiato e, purtroppo, in tanti non lo hanno ancora capito e pensano di riprendere continuando da dove hanno lasciato”.

Il suo è diventato un gruppo importante in Puglia con un quotidiano on line, una rivista settimanale, oggi con la TV Social: si ferma qui?

“Sarà il mercato a dirlo. Stiamo lavorando ad alcuni progetti come le vendite on line di prodotti tipici pugliesi e di altri servizi. Siamo licenziatari di Puglia Gourmet. Questi progetti saranno integrati al gruppo editoriale. Pensiamo di fare una unica società alla quale possa partecipare tutta la rete con un progetto di crowdfunding. Insomma, ci sono tutti i presupposti che tutto possa rimanere rigorosamente social nel senso vero di tale parola, diventare tutti soci”.

Un progetto ambizioso. Non teme un flop?

“Il Giudice Supremo, in questo caso, sarà il mercato, ma ci stiamo lavorando sodo”

 

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