Italiani emigrati e mai nati, due fenomeni che indeboliscono l’Italia. Una canzone per riflettere

Sauro Pellerucci

Sauro Pellerucci

Nell’Italia produttrice seriale di emergenze, climatiche e sanitarie, tra ciclici disastri naturali ed una sempre più cronica de-crescita economica, ce ne sono due che non assurgono spesso alle cronache, ma che stanno lacerando a poco a poco e in maniera silenziosa il tessuto sociale del Paese.

Parliamo dell’emergenza emigrazione e di quella legata al calo delle nascite, pezzi d’Italia che se ne vanno e pezzi che non si riproducono più.

Questi “pezzi” in carne ed ossa denunciano numeri inclementi: nel solo 2019, infatti, 115mila italiani sono emigrati all’estero in maniera definitiva, dato sinistramente vicino a quello di 116mila che indica il calo demografico registrato in Italia nel pari periodo.

Due cifre che si assomigliano e che non possono non essere messe in stretta relazione, sempre che non si vogliano prendere, sottovalutandole, come un’amara coincidenza.

Su tutti, però, evidenziamo il grido d’allarme autorevole del Presidente Sergio Mattarella che, in occasione di un recente incontro con il Forum delle associazioni familiari, ha dichiarato: “Due generazioni prima della mia, i figli erano numerosi, poi si sono ridotti ancora, e questo rappresenta un problema per l’esistenza stessa del Paese. Le famiglie – ha detto Mattarella – sono l’Italia, che non è fatta solo di Istituzioni ma dei suoi cittadini e delle persone che vi vivono”.

E anche di quelle che non ci vivono più, come gli emigrati.

Un fenomeno, quello dell’emigrazione, che, in concomitanza con quello del calo delle nascite, sta minando dalle fondamenta il tessuto del nostro Paese, mettendone a rischio l’esistenza stessa.

“Meno italiani che vivono in Italia e meno italiani che nascono, sono fenomeni da non trascurare per gli effetti devastanti che avranno nel medio-lungo periodo”. Parole di Sauro Pellerucci, Presidente dell’Associazione “Io Sono Una Persona Per Bene” (www.iosonounapersonaperbene.it), che come mission ha quella di mettere in evidenza le buone pratiche di Enti Pubblici, imprese o anche semplici cittadini che spesso non assurgono alle cronache quotidiane perché fanno poco notizia.

“La nostra Associazione – sottolinea Pellerucci – ha creato nel tempo un network social che copre i principali centri della Penisola, un contenitore di ‘gesta di straordinaria quotidianità’ che continuano a fare grande questo Paese, senza fare troppo rumore. Alcuni eroi per caso sono stati anche premiati in occasione di una manifestazione ideata ad hoc già nel 2016,

L’Associazione ha preso a cuore il problema dell’emigrazione con una iniziativa originale e fortemente innovativa: raccontare e denunciare il fenomeno attraverso una canzone che, al di là del valore artistico, vuole raggiungere più velocemente e in maniera diretta il popolo del web, il quale deve essere sensibilizzato nei confronti di questi “pezzi” d’Italia che se ne vanno e che indeboliscono il nostro Paese.

Anche la musica, quindi, sta facendo la sua parte con la canzone “L’Emigrato”, di cui lo stesso Pellerucci è paroliere e cantante che in solo 7 giorni di vita su internet ha raccolto oltre centomila visualizzazioni.

Il contenuto veicolato attraverso la musica cattura più facilmente il pubblico e parla un linguaggio universale, e così “L’Emigrato – Continental Breakfast” vuole essere un’iniziativa finalizzata a raggiungere i giovani italiani in cerca di un futuro migliore, delusi da una realtà poco meritocratica, sempre più protesa a premiare l’affiliazione a personalità influenti piuttosto che la professionalità.

 

Link: https://www.youtube.com/watch?v=vpI59d-Px6k&t=56s

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