CNA Sardegna, chiude in rosso il mercato dei bandi di gara per lavori pubblici

appalti pubblici

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Chiude in rosso il mercato dei bandi di gara per lavori pubblici in Sardegna. Alla fine del 2019 sono stati pubblicati poco più di 900 bandi per lavori pubblici in regione, per un valore complessivo a base di gara pari a 807 milioni, che definiscono una domanda in calo rispettivamente del 13 e 6% rispetto al 2018. L’ultimo report del Centro studi della Cna Sardegna registra un dato sardo in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale che, a fronte di una stagnazione del numero di gare, ha segnato una eccezionale crescita della spesa. Non mancano tuttavia indicazioni positive. Per una corretta interpretazione del risultato dell’anno appena concluso si deve infatti considerare la fortissima accelerazione dell’attività appaltistica registrata alla fine del precedente anno: nell’ultimo trimestre 2018 erano stati promossi quasi 370 bandi per una spesa di poco inferiore a 500 milioni di euro, un risultato eccezionale che aveva contribuito alla forte crescita del mercato (+20% rispetto al 2017). Nel corso del 2019 il mercato si è però assestato su livelli normali, mantenendosi in linea con il numero di gare promosse in media nel 2016-2017 ma ben al di sopra dei relativi livelli di spesa.

“In sintesi – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni – il carattere determinante del mercato nel 2019 è stato quello di un ritorno alla normalità dopo il buon risultato del 2018 che aveva archiviato la fase di ripiegamento, soprattutto in termini economici, registrata nel 2016 e 2017. Per evitare ulteriori ripiegamenti del mercato occorre accelerare la messa in gara e la cantierizzazione delle tante risorse finanziarie disponibili sulle opere strategiche di interesse regionale e in particolare su quelle previste dal Fondo regionale Infrastrutture”.

Ad avvalorare la lettura in chiave non del tutto negativa della dinamica recente, è l’analisi per classi dimensionali: a ben guardare infatti, la contrazione numerica è pressoché tutta da ricondurre alla classe dei micro-appalti: sotto la soglia di 150 mila euro la domanda si riduce di circa un quarto (-28% il numero e -24% la relativa spesa a base di gara). Si tratta, spiegano i rappresentanti dell’associazione artigiana, di un risultato su cui ha con molta probabilità avuto un effetto la deroga a tempo (fino al 31 dicembre 2019) alle normali procedure di affidamento per i lavori prevista dalla Legge n. 145/2018 (Legge di Bilancio 2019). Nelle more di una complessiva revisione del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti), la norma di fatto allarga la possibilità di ricorso a procedure di affidamento diretto per i lavori sotto soglia.

Più nello specifico, per importi inferiori a 40.000 euro è ammesso l’affidamento mediante procedura diretta, anche senza previa consultazione di due o più operatori economici; per importi da 40.000 euro e inferiore a 150.000 euro, mediante affidamento diretto previa consultazione, ove esistenti, di 3 operatori economici. Più snello, sempre fino al 31 dicembre 2019, anche l’iter per l’affidamento di lavori di importo pari o superiori a 150.000 euro e inferiore a 350.000 di euro, mediante procedura negoziata con consultazione di almeno dieci operatori economici ove esistenti, un dato che può leggersi nella frenata del 3% del numero delle gare di importo compreso tra 150 e 500 mila euro.

Crescono invece i lavori di importo più grande, ma non i maxi appalti: lo scorso anno sono stati promossi 128 bandi per lavori di importo compreso tra 1 e 15 milioni (+24% rispetto al 2018), per una spesa a base d’asta pari a oltre 440 milioni, più della metà del mercato, un valore raddoppiato rispetto al 2018.

In affanno invece le grandi opere di importo superiore a 15 milioni: lo scorso anno ne risultano promosse solo 8, contro le 12 del 2018, e nessuna supera i 50 milioni (erano 3 un anno prima). Opere stradali di competenza ANAS dominano la top dei gradi progetti lanciati nel 2019: nei passati dodici mesi risultano promossi 6 interventi di importo pari o superiore a 10 milioni, riferiti nella maggior parte dei casi alla manutenzione straordinaria per il risanamento strutturale di opere d’arte o della pavimentazione stradale, ma riguardanti anche la demolizione e ricostruzione dei ponti lungo la S.S. 195 Sulcitana. Il 2019 è stato caratterizzato anche da importanti progetti in ambito di servizi integrati e facility management, come quello per la gestione integrata di attività e servizi da realizzarsi nelle aree del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, o quello promosso da Consip relativo al facility management di grandi immobili in uso a qualsiasi titolo alle pubbliche amministrazioni e adibiti prevalentemente ad uso ufficio, nonché nei grandi immobili in uso a qualsiasi titolo alle istituzioni universitarie pubbliche ed agli enti ed istituti di ricerca (il lotto 18 riguarda i patrimoni immobiliari ubicati nei territori comunali delle province di Nuoro, Oristano e Sassari, il lotto 19 quelli ubicati nella provincia di Sud Sardegna e nei territori comunali della Città Metropolitana di Cagliari). Tra le gare di importo superiore a 30 milioni si segnala quella promossa da GEASAR SPA – Aeroporto Olbia Costa Smeralda, relativa ai lavori di prolungamento della pista di volo 23, con nuova viabilità di accesso e opere connesse.

ANAS e Aziende Speciali sono stati i protagonisti del mercato, contribuendo a contenere il forte calo dei Municipi e degli altri enti territoriali. L’Anas ha intensificato in maniera importante la propria attività nell’isola, mandando in gara 32 interventi per un importo complessivo di oltre 200 milioni, il 25% del mercato dello scorso anno. Bilancio positivo anche per le Aziende Speciali che, a fronte di un numero di interventi stabile, vedono crescere la spesa del 78%, grazie, oltre al facility management promosso da ASPAL – Agenzia Sarda per le politiche attive del lavoro di Cagliari da realizzarsi nelle aree del Parco Geominerario Storico e Ambientale (32 milioni l’importo complessivo), ad alcune gare promosse da Abbanoa Spa per interventi vari lungo la rete di distribuzione (fornitura di stazioni di disidratazione fanghi, di quadri elettrici di automazione, distribuzione, di elementi prefabbricati in acciaio zincato a caldo presso gli impianti di depurazione, etc). Il settore delle risorse idriche è anche alimentato dalle gare promosse dall’ente Acque della Sardegna di Cagliari, di cui se ne segnalano 3 per un importo complessivo di 2,5 milioni.

L’attività di questi committenti bilancia il risultato negativo dei Municipi che, concentrati su interventi di dimensione media assai più contenuta, sono i soggetti più coinvolti dall’allargamento delle forme di affidamento diretto introdotte dalle norme transitorie. Nel 2019 la loro attività è quantificata in 591 gare, contro le 728 del 2018, per una cifra a base di gara pari a 236 milioni, contro i 362 del 2018. Similmente la dinamica delle Province, caratterizzata da una contrazione del 16% del numero di gare e del 21% della relativa spesa.

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