Cambio di paradigma manageriale e culturale, arrivano i nuovi geni positivi

genio positivo

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I dati provenienti da ricerche e studi scientifici (Teoria U di Otto Sharmer) sono allarmanti; la nostra attuale società e il nostro way of life ha prodotto nel tempo tre fratture: ecologica, sociale, spirituale.  Utilizziamo in media 1 volta e mezza la capacità di rigenerazione del nostro pianeta, 8 miliardari possiedono una ricchezza pari a quella di metà della popolazione mondiale messa insieme, oltre 800 mila persone ogni anno si suicidano, una persona ogni 40 secondi, la depressione sarà la grande pandemia dei prossimi 20 anni. In sostanza stiamo collettivamente producendo risultati che nessuno vuole, distruzione della natura, della società, del Sé.

Alla luce di questi scenari che abbiamo di fronte come società e individui sappiamo che il mondo del lavoro fra vent’anni o anche 5, sarà completamente diverso da quello che abbiamo conosciuto finora. Fra 10 anni ogni 20enne avrà davanti a sé circa 580.000 ore di vita. Per gli addetti a mansioni esecutive il lavoro occuperà non più di 60.000 ore, cioè 1/12 della vita. 200.000 ore saranno dedicate alla cura del corpo (sonno, care ecc..), 120.000 ore alla formazione e 200.000 ore (pari a 8.300 giorni o 23 anni) al tempo libero.

Tra 10 anni l’omologazione globale prevarrà sull’identità locale. L’istruzione sarà intesa come formazione permanente e la maggior produzione e trasmissione di sapere avverrà secondo la modalità “molti per molti” (Wikipedia, Facebook, ..) Il Progresso tecnologico e produttività del lavoro causeranno una jobless growth con la perdita del 60% degli attuali posti di lavoro. La Cina sarà la più grande fabbrica del mondo e l’India il più grande ufficio del mondo.

Sbarcheranno in massa nel mondo del lavoro le nuove generazioni e alcune ricerche, focalizzate sull’approccio al lavoro e alle ambizioni professionali dei Millennials, scardinano il luogo comune del ragazzo atipico, un po’ stralunato, un po’ viziato, voglioso prima di tutto di fare soldi. Deloitte, colosso mondiale della consulenza, per esempio, sul rapporto tra i Millennials e il lavoro ha svolto una ricerca ponderosa, fondata su una raccolta di dati durata tre anni. Ne emergono vari aspetti interessanti. Per esempio, meno della metà dei Millennials è condizionata dalla logica del profitto, quando sceglie di lavorare per un’azienda. Guarda più spesso all’obiettivo che quell’azienda vuole perseguire, al modo in cui la sua azione può cambiare il mondo.

Il mondo sembra perdere tutte le certezze e infatti gli indici di fiducia calano da anni e il 2017 ha registrato il picco più basso. Alla politica ormai non si guarda più, anche i CEO non se la passano bene e a questo si aggiunge la ricerca di significato e senso che i giovani cercano nell’approcciarsi al mondo del lavoro

Come affrontare queste sfide? Quali professioni o su quali competenze si può investire per rimanere competitivi in un mondo che cambia così rapidamente e diventa sempre più incerto oltre che sempre più vecchio, infelice e privo di senso? Il percorso Genio Positivo è prima di tutto un’occasione per riposizionarsi in maniera innovativa e allineata al futuro che ci aspetta per tutte quelle professionalità come i consulenti, i coach, i formatori e i trainer che si occupano di sviluppo, formazione, benessere, clima ma anche per i professionisti nei settori della cura e del benessere delle persone (psicologi, terapeuti..), fornendo un profilo di competenze solido, che deriva dalle ricerche più recenti basate sulla  Scienza della Felicità e delle Organizzazioni Positive (discipline emergenti capaci di fornire a manager e organizzazioni soluzioni e strumenti innovativi ed efficaci per rispondere alle nuove sfide). Il Genio Positivo è inoltre un percorso per quanti vogliono contribuire a facilitare il cambio di paradigma manageriale e culturale delle nostre organizzazioni (intese come aziende ma anche ospedali, scuole, amministrazioni, sistema dell’informazione..) verso un modello eco-sistemico, più umano, collaborativo e sostenibile. E’ un’occasione per tutti i liberi professionisti,che credono di essere soli e di doversi difendere o competere coi propri colleghi, di partecipare ad un network che è una vera e propria comunità di pratiche e valori condivisi, in cui la crescita e l’aggiornamento è garantita dallo scambio e dalla condivisione di esperienze multidisciplinari.

Il genio italico risponde presente al grido di insoddisfazione e sofferenza del nostro pianeta, e grazie alle esperienze realizzate nelle migliori Università d’oltreoceano (Harvard,Yale, Berkeley), al network 2Bhappy e alle fondatrici Daniela Di Ciaccio e Veruska Gennari, autrici tra l’altro del libro sulla Scienza delle Organizzazioni Positive edito da Franco Angeli, si propone come capofila di un nuovo rinascimento, iniziando dal nostro Paese.

 

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