Luca Priante, un avvocato vecchio stampo e al passo con i tempi

Avv. Luca Priante
Avv. Luca Priante
Al secondo piano di un tranquillo edificio a ridosso del centro storico di Terni, troviamo lo studio dell’avvocato Luca Priante. Entriamo e subito ci colpisce l’ordine, la cura con cui l’avvocato risponde al telefono e riceve i clienti. Sulla scrivania ci sono i faldoni con le pratiche, il computer e l’immancabile taccuino: «Prendo sempre appunti, è una questione di metodo – spiega Priante – capire il problema e studiare la strategia sono i primi passi per accompagnare il cliente in un percorso da fare insieme».

Un percorso in cui le parole d’ordine sono fiducia e competenza, cardini monolitici di  un mestiere in rapida evoluzione: «Se fino a qualche anno fa un avvocato veniva contattato prevalentemente per svolgere la sua attività a ridosso della causa, ora c’è un ribaltamento del mercato, c’è bisogno di assistenza continuativa. Insomma un servizio di consulenza a tutto tondo».

Priante, che si definisce un “factotum” in quanto cura personalmente ogni aspetto della professione, si è fatto conoscere per il brillante percorso professionale: laureato all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sui crimini dei pedofili, ha lavorato per 13 anni al fianco del compianto Avvocato Alvaro Bartollini. A Terni si è specializzato nel ramo infortunistico e in diritto del lavoro, ma  offre servizi completi di consulenza e assistenza legale anche in ambito di diritto penale. Dalle malattie professionali, fino alle cause di separazione, passando anche per delicate udienze al tribunale minorile.

«Offro soluzioni diverse  a seconda del contesto: se consideriamo l’infortunio sul lavoro, ad esempio, si deve monitorare il percorso della pratica all’Inail: dobbiamo capire se è stata valutata completamente, quando e come è il caso di fare opposizione con esami medici nuovi. L’opposizione, che eventualmente si svolgerà con visita collegiale, prevede una nuova relazione medica. Per questo mi avvalgo di alcuni medici specialisti per avvalorare le diagnosi e accompagnare il cliente tra gli ostacoli burocratici».

Concludendo con l’ambito penale, facciamo l’esempio della sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza (ex art. 186 C.d.S.) o sotto effetto  di stupefacenti (ex Art. 187 C.d.S. D.Lgs. 285/1992 e succ. mod.), un tipo di sanzione che sta aumentando tra gli automobilisti. «Si tratta di un reato “ibrido” penalistico e amministrativo, che prevede sia una sanzione penale, che un iter amministrativo (commissione patenti). Per mantenere la possibilità di guidare ci si deve adoperare in anticipo per non essere mai scoperti dalla validità della patente che stabilisce la commissione medica. Per la patente dico sempre ai clienti che vengono qui preoccupati che devono effettuare soltanto gli esami ematici (analisi) e visita GOAT, al resto penso io».

E, a giudicare dalle cause portate a buon fine, c’è da scommettere che anche gli automobilisti più “sbadati” sono in ottime mani!

 

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