Un trasferimento clamoroso: la Paolini spa se ne va nelle Marche.

Se ne vuole andare da Narni, dall’Umbria, la Paolini spa azienda leader nell’ebanisteria di altissima fascia. E se ne vuole andare nelle Marche dove quel settore è aiutato e compreso. In Umbria invece è stato penalizzato quando si è trattato di trovare i contributi che aiutano l’Area di Crisi complessa, nonostante avesse presentato un progetto che prevedeva l’assunzione di trenta nuovi addetti ed il recupero di un sito industriale a Narni Scalo. Il “Comparto legno” di cui la Paolini fa parte non è stato inserito fra le categorie prioritarie comportando una penalizzazione all’azienda di 25 punti, coi quali sarebbe arrivata seconda, penalizzazione che l’ha esclusa dagli interventi finanziabili.
E dire che la società da anni si adopera nel territorio per far crescere il proprio settore, ma non può che constatare lo scarso peso che questo ha in ambito socio-politico nel territorio provinciale e regionale.
L’azienda, ha così deciso di delocalizzare parte delle attività produttive nelle Marche, dove storicamente il settore legno costituisce un importante tassello per l’economia di quella regione ed offre un importante contributo al PIL nazionale.
Delle 30 nuove assunzioni previste, pertanto, 24 saranno effettuate fuori dal territorio ternano.
Nel medio termine saranno poi riviste le strategie attualmente in essere nella sede di Narni.
La Paolini S.p.A ha 135 dipendenti diretti più quelli indotti.
L’intervento aveva come scopo il rilancio delle attività imprenditoriali locali che hanno programmi di investimento e nuove assunzioni per i prossimi tre anni. E dire che la Paolini è azienda di altissimo livello in quanto realizza interni di yacht di altissimo livello oltre a show – rooms di griffe prestigiose.

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