Ast: nuovo incontro ad alta tensione tra azienda e sindacati

Ancora alta la tensione tra Ast e rsu. L’azienda di viale Brin ha convocato per domani, mercoledì primo agosto, una riunione alle 11.30. “E’ chiaro che pretendiamo risposte soddisfacenti e concrete da tale incontro” affermano le rsu di Ast in un comunicato.

Un incontro che segue quello di venerdì 27, che avrebbe dovuto evitare lo sciopero e portare alla firma del protocollo sulla sicurezza e che invece “ha aggravato la situazione in quanto non solo non si sono affrontate le cose denunciate fino ad oggi ma al contrario l’azienda ha annunciato ufficialmente ulteriori cambiamenti fino a oggi non conosciuti”.

I sindacati hanno riscontrato da parte di Ast un atteggiamento che “testimonia, ancora una volta, una scarsa attenzione verso le criticità presenti e riconferma un profilo unilaterale di scelte che non vedono, a differenza di quanto si annuncia, confronto e condivisione con il sindacato”.

Sono tre in particolare i punti emersi dalla riunione di venerdì 27 su cui si focalizza l’attenzione dei sindacati: la decisione dell’azienda di “non siglare accordi con il sindacato in materia di organizzazione del lavoro sia per la parte operaia che per la parte impiegatizia procedendo quindi da sola indipendentemente da ciò che le parti sociali pensano”, il procedere a nuove e diverse terziarizzazioni “al contrario di quanto aveva detto e sostenuto in passato”, fatto che porta a un impoverimento di “attività importanti di Ast e nasconde, non troppo velatamente, una diminuzione della forza lavoro dei dipendenti diretti”, e la decisione di “non rinnovare i contratti a termine e somministrati alle prossime scadenze. Questione questa vergognosa in quanto 117 operai e 20 impiegati a pieno titolo sono forza lavoro indispensabile per garantire la marcia degli impianti e del raggiungimento degli obiettivi aziendali a oggi noti a tutti”.

“Come Rsu – ribadiscono i rappresentanti dei lavoratori – crediamo che una fase complicata come questa debba vedere un confronto ordinario e finalizzato a produrre accordi che mettano tutti nelle condizioni di governare il processo di cambiamento in corso. Al contrario annunci e buoni propositi, non supportati da fatti e atti concreti, evidenziano la volontà da parte aziendale di sfuggire al confronto, procedere unilateralmente e alimentare quotidianamente un processo di delegittimazione dei lavoratori”.

Un comportamento quello da parte dell’azienda “inaccettabile perché, creare un clima di tensione quotidiano, acuire le problematiche, aumentare tempi e ritmi di lavoro, prevedere strutturalmente in alcune aree il lavoro straordinario e perdere professionalità, non favorisce un clima di lavoro sereno e sicuro”.

Exit mobile version