Cimici da letto in case e alberghi: più prevenzione per evitare infestazioni

Centinaia di abitazioni e alberghi infestati dalle cimici da letto. Niente allarmismi ma quelle punture rosse sulla pelle, più piccole di quelle delle zanzare ma altrettanto pruriginose, che stanno rovinando il risveglio ad abitanti e turisti stanno diventando una vera emergenza a Milano e non solo. Il responsabile, Cimex lectularius, è un insettino molto resistente, la cui proliferazione nei centri urbani può diventare un problema sociale, soprattutto in occasione di grandi spostamenti di persone come le vacanze estive ormai alle porte.

«La presenza di questi ospiti indesiderati è in continua crescita e ad essere colpite sono soprattutto le camere di alberghi, ostelli, pensioni, bed and breakfast e case, ma anche mezzi e luoghi pubblici molto affollati, come treni, autobus, metropolitane e sale d’attesa» sottolinea l’entomologo Giancarlo Vassallo, responsabile tecnico scientifico del Gruppo Indaco, azienda di Milano specializzata in disinfestazione e monitoraggio degli organismi infestanti.

Chiamate non a caso «l’insetto del viaggiatore», le cimici da letto si nascondono tra bagagli, mobili, vestiti, nelle cuciture del materasso e nelle scollature delle carte da parati, nelle fessure degli armadi. Si riproducono velocemente e si diffondono in città attraverso lo spostamento delle persone che inconsapevolmente hanno con se gli sgraditi passeggeri. Ma non è un problema di scarsa igiene personale: «Si dice che la cimice dei letti “non guarda le stelle” perché colpisce dai centri di accoglienza agli alberghi di lusso – aggiunge l’entomologo Chiara Marchesini, anche lei responsabile tecnico scientifico di Gruppo Indaco -. Nel caso di infestazione non bisogna perdere tempo. Per risolvere il problema è necessario rivolgersi sempre ad un’azienda specializzata in interventi di monitoraggio e prevenzione che sappia valutare ogni singolo caso, mettendo in atto le metodologie più adeguate ed ecocompatibili, dalle trappole a cattura, alle ispezioni cinofile».

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