Una fabbrica chimica dell’Umbria all’avanguardia: la Covestro

Cresce ancora la fabbrica. Cresce nella qualità di un prodotto che è diventato d’eccellenza. La Covestro si guarda “dentro”, durante una cerimonia, oggi, che voleva sottolineare la apertura di un nuovo stabile nello stabilimento di Nera Montoro, a Narni. Dice il direttore Rodolfo Rosa: “L’Italia non è andata ai mondiali di calcio in Russia ma ci siamo andati noi che abbiamo fornito la copertura di uno stadio. Come abbiamo mandato i nostri prodotti a coprire lo stadio di calcio di Algeri”. Ma la fabbrica si è ben inserita nel panorama industriale narnese: forte la sinergia con la scuola tecnica dalla quale ha attinto per i nuovi operatori. Forte l’interazione con le imprese terze, con le quali ha sviluppato macchine di grande tecnologia; forte con le altre multinazionali presenti nella provincia, insieme alle quali ha attivato delle sinergie che sono state utilissime.
La fabbrica che ha a libro paga ben 76 dipendenti, produce lastre alveolari, quelle delle serre, tanto per fare un esempio banale, era nata come uno spin-off della Bayer, la quale se ne sta distaccando, vendendo sul mercato le proprie azioni. Un aspetto questo che ha messo in agitazione i lavoratori ed i sindacati, preoccupati dalla non conoscenza di chi si metterà sulla plancia di comando della società. Una protesta da parte loro è stata recepita come una spinta alla informazione. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, Antonio Alunni, presidente umbro di Confindustria, oltre al sindaco di Narni, Francesco De Rebotti all’assessore all’industria Fabio Paparelli ed alla presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini.

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