Ue: la Sardegna si propone per il riconoscimento dell’Università

insularità

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La Regione Sardegna ha partecipato alla consultazione pubblica sul futuro della politica di coesione lanciata dalla Commissione europea. La consultazione precede la riforma della politica di coesione nell’ambito del quadro finanziario pluriennale post-2020, che porterà all’adozione dei regolamenti che disciplineranno la prossima generazione dei fondi SIE.

A seguito di un’attività di coordinamento che ha coinvolto la Presidenza e le due autorità di gestione del FESR e del FSE, la Regione ha predisposto un documento di posizione volto al riconoscimento dell’insularità nella futura politica di coesione della UE.

Il documento evidenzia la condizione di svantaggio competitivo di cui soffre l’Isola attraverso una serie di dati statistico-economici prodotti dalle istituzioni UE. In particolare, sono stati menzionati l’Indice di Competitività Regionale e l’Indice di connettività, risultanti da studi effettuati dalla DG REGIO e dalla DG MOVE della Commissione europea.

Partendo dall’analisi degli svantaggi naturali permanenti che connotano l’insularità periferica, la Regione Sardegna richiede alla Commissione la piena attuazione del dettato dell’art. 174 TFUE che riconosce gli svantaggi strutturali dei territori insulari.

In particolare, il documento insiste su dispositivi specifici che possano attuarsi nei principi di programmazione dei fondi SIE e nei profili normativi attinenti alla disciplina sugli aiuti di Stato.

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