Cia Umbria: Matteo Bartolini è il nuovo presidente

Il nuovo presidente di Cia Umbria è Matteo Bartolini. Una carica quella di presidente regionale a cui il 42enne tifernate arriva con importanti esperienze in ambito nazionale (vicepresidenza di FederBio) e internazionale (presidenza della Ceja – Consiglio europeo dei giovani agricoltori, il quale racchiude 30 organizzazioni di 24 Paesi europei e conta oltre 2 milioni di produttori affiliati).

Il neo presidente Confederazione italiana agricoltori dell’Umbria ha evidenziato la necessità di “avviare una nuova strategia per invertire il trend negativo” che sta vivendo l’agricoltura. Tra le priorità da lui individuate vi è la necessità di “rivedere il nostro modello di sviluppo in Umbria, che sia sostenibile e riporti al centro la figura dell’agricoltore, nei rapporti con la Pubblica amministrazione e al tempo stesso con il consumatore”. Bartolini ha quindi voluto sottolineare “la necessità di un rapporto diretto e franco con i futuri rappresentanti parlamentari umbri” evidenziando come “il dialogo costruttivo presuppone che se si rileva una criticità ciò non avviene per pura polemica politica ma per rappresentare una sostanziale esigenza del nostro settore”.

Nel corso dell’assemblea regionale i cento delegati hanno approvato un documento congressuale con importanti indirizzi programmatici sul ruolo dell’agricoltura nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, il nuovo paradigma tra innovazione e filiere, le strategie di sviluppo alle politiche per i diversi settori, il sistema di relazioni e rappresentanze.

Nella sessione pubblica dell’assemblea vi è stata la partecipazione dell’assessore regionale dall’Agricoltura Cecchini, della presidente della Regione Umbria Marini e in videoconferenza del parlamentare europeo Paolo De Castro (membro della Commissione agricoltura della Ue) e del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. Alessandro Mastrocinque, vicepresidente nazionale Cia, in chiusura di assemblea ha sottolineato come “l’Umbria rappresenti uno scrigno di patrimoni straordinari di produzioni e tipicità. C’è da auspicare una valorizzazione strategica unitaria, con la capacità di mettersi insieme e fare squadra. La mission della Cia nazionale è favorire strategie per accrescere con le eccellenze del territorio, il reddito degli operatori del nostro settore”.

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