Bilancio 2018: “Manovra in economia ma nessun taglio sul sociale”

Cardboard figures of the family on opened book. The symbol of unity and happiness

 Dieci milioni di euro per il nuovo fondo di rotazione per strutture a valenza sociale e sociosanitaria, 5 milioni in più per il fondo per le persone non autosufficienti, 1,4 milioni in più per l’assistenza ai religiosi ricoverati in strutture per non autosufficienti, 500 mila euro per la prosecuzione di progetti di assistenza psicologica e sociale alle vittime della crisi, 200.000 euro  per progetti sperimentali contro il bullismo, un milione per il sostegno agli orfani con un solo genitore, 500 mila euro per strutture e iniziative per le donne vittime di violenza, 680 mila euro per gli interventi neuropsichiatrici per i minori vittime di abusi. E inoltre: un fondo regionale di nuova istituzione di 300 mila euro a sostegno dei familiari delle vittime delle valvole killer; e ulteriori 300 mila euro stanziati per aiutare le famiglie che hanno visto i loro risparmi in fumo a causa del crack delle banche venete.

Sono queste le voci più significative del bilancio di previsione 2018 della Regione Veneto riletto in chiave sociale dall’assessore di comparto. “La scelta è stata quella di concentrare le limitate risorse libere disponibili – sottolinea l’assessore alle politiche sociali, Manuela Lanzarin – là dove c’è più bisogno, privilegiando progetti ed esperienze già rodati, come i consultori (un milione) e i Centri Sollievo per i malati di Alzheimer e Parkinson (1,5 milioni di euro). Ma nel contempo abbiamo voluto sostenere nuovi servizi in risposta alle tante emergenze sociali del Veneto, come i 600 mila euro per i genitori separati e le ragazze madri o il fondo regionale per i progetti di servizio civile dei giovani (700 mila euro), o gli interventi per contrastare il bullismo . Ricordo che la Regione Veneto anche per il 2018, a differenza dello Stato nazionale, riuscirà a mantenere inalterata la quota di contributo regionale alle scuole materne e ai nidi (31 milioni) e, grazie all’integrazione tra fondo sanitario e fondo sociale, a dare continuità agli interventi di assistenza e  sostegno per disabili e non autosufficienti”.

I capitoli del bilancio regionale 2018 dedicati alla spesa sociale superano i 17 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 31 milioni garantiti anche per il 2018 alle scuole materne e ai nidi del Veneto per i servizi educativi.

“A conti fatti, l’assistenza e il welfare restano la voce prioritaria negli impegni di spesa della Regione Veneto – ribadisce l’assessore – Ragazzi, famiglie, anziani, disabili, nuovi e vecchi poveri devono essere i destinatari privilegiati dell’intervento delle istituzioni pubbliche. E, nonostante le poche risorse a libera destinazione, la Regione Veneto ha tenuto fede a questa scelta. Il nostro compito, ora, sarà quello di ottimizzare tempi e modalità di impegno delle risorse a bilancio e di valorizzare ogni possibile sinergia con gli enti locali e con i fondi nazionali e comunitari per rendere sempre più capillare ed omogenea la rete dei servizi”.

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