Dopo di noi: assessore Barberini, “tra i primi a recepire la legge”

Dall’inizio del 2018 gli umbri con disabilità grave, prive del sostegno familiare, potranno usufruire di interventi e servizi innovativi per la loro assistenza attivati per la prima volta in Umbria con i circa 2 milioni di euro messi a disposizione dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tramite il fondo per il ‘Dopo di noi’.

“L’Umbria – evidenzia l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini – è stata una delle prime Regioni a recepire la legge sul ‘Dopo di noi’, approvata dal Parlamento nel 2016 dopo anni di vuoto normativo in un ambito così delicato. Una legge di civiltà, che mette a disposizione dei territori risorse specifiche per dare risposte concrete a chi si trova in una situazione di particolare fragilità e non può più contare, o non potrà più fare affidamento in un futuro prossimo, sulla protezione della famiglia. La programmazione regionale in questo settore è stata definita dopo un’ampia partecipazione con le associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità ed è stata subito approvata dal Ministero. “L’obiettivo – sottolinea Barberini – è contribuire a promuovere la massima autonomia possibile e la piena realizzazione delle persone con disabilità, dando maggiori certezze ai familiari circa il futuro dei propri cari in difficoltà”.

La giunta regionale ha approvato lo schema di riparto delle risorse tra le dodici Zone sociali della regione, che  che dovranno realizzare concretamente i progetti previsti. Per la ripartizione ci si è basati su criteri sociodemografici, sulla popolazione residente, sul numero delle famiglie presenti e sull’incidenza del tasso di disabilità. Alla Zona sociale n.1 sono stati assegnati circa 165mila euro, alla n.2 quasi 420mila, alla n.3 oltre 132mila, alla n.4 e alla n.5 circa 125mila, alla n.6 oltre 26mila, alla n.7 circa 120mila, alla n.8 oltre 212mila, alla n.9 circa 102mila, alla n.10 oltre 291mila, alla n.11 circa 115mila e alla n.12 oltre 91mila.

Ora, spiega l’assessore, “verranno definiti percorsi di assistenza specifici e personalizzati, tesi a rendere la persona disabile il più autonoma possibile nella vita quotidiana, anche attraverso programmi di accompagnamento per la sua uscita dal nucleo familiare di origine. Sono inoltre, previsti progetti per l’accrescimento della consapevolezza e lo sviluppo di competenze per la gestione della quotidianità, oltre a tirocini finalizzati all’inclusione sociale. Verranno inoltre incentivate progettualità mirate alla valorizzazione della vita e degli impegni extradomiciliari e alla concreta espressione dei talenti e delle attitudini della persona, con specifico riferimento ai percorsi di accesso al lavoro”.

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