Ludopatia: la si contrasta “andando oltre la vergogna e facendo comunità”

La ludopatia è una patologia che ha conseguenze psicologiche devastanti non soltanto per la persona interessata ma anche per le persone che le sono vicino, a partire dalla famiglia. Un problema che colpisce indifferentemente ragazzi e pensionati ed è proprio a loro che sono rivolte le azioni intraprese da Adiconsum Umbria.

Venerdì al Teatro di Ellera di Corciano ha promosso l’incontro, organizzato insieme alla Fnp Cisl Umbria, ‘Ludopatia? Conoscerla per combatterla’, mentre il prossimo impegno sarà quello nelle scuole. “Come abbiamo già fatto negli anni con l’ambiente e l’alimentazione, è necessario partire dai giovani – ha sottolineato il presidente di Adiconsum Umbria, Francesco Ferroni – per riuscire ad avviare un percorso di consapevolezza e andare oltre la vergogna che molto spesso è il primo degli ostacoli. Parlare e fare comunità sono gli elementi indispensabili per riuscire a contrastare una malattia che purtroppo sempre di più sta prendendo campo anche a causa della solitudine, ma non solo. Gli elementi che possono avvicinare a questo problema, che tra l’altro affonda le proprie radici nella storia, sono di varia natura”.

Al convegno di venerdì, che fa parte del terzo intervento del programma generale della Regione Umbria finanziato dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi del D.M. 6 agosto 2015, hanno partecipato oltre a Ferroni, Cristian Betti (sindaco di Corciano), Giorgio Menghini (segretario generale regionale Fnp Cisl Umbria), Ulderico Sbarra (segretario generale regionale Cisl Umbria) e Antonio Bartolini (assessore della Regione Umbria). A coordinare i lavori è stata la dottoressa Luisa Cirimbilli mentre un’analisi di tale fenomeno è stata fatta dal professor Simone Casucci.

“Anche se esistono normative regionali, un numero verde e strutture alle quali è possibile rivolgersi, come ci è stato illustrato nel corso dell’incontro, il problema della ludopatia è qualcosa di spaventoso – ha concluso Menghini – di fronte al quale i nostri iscritti e i pensionati non devono rimanere da soli. Il primo passo, come dimostra anche questo nostro convegno, è la conoscenza e l’informazione”.

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