Terni, i Centri per l’impiego, modello da sperimentazione

Un seminario ad alto livello quello svolto stamattina (24 nov.) a Terni, organizzato per parlare della specificità dei centri per l’impiego regionali, per analizzarne caratteristiche positive ma anche le carenze. “Sono anni che i centri per l’impiego hanno sviluppato una grande esperienza nei servizi dedicati ai disoccupati, ora è necessario qualificare i servizi alle imprese in quanto risultano centrali per la ricollocazione dei lavoratori, ma soprattutto in una logica di accompagnamento allo sviluppo dei territori”. Lo ha affermato il vicepresidente della Regione, Fabio Paparelli, ricordando come la “riconversione” dell’attività ha anche tenuto conto delle nuove normative introdotte dal “jobs act”. Con lui hanno preso parte il direttore regionale Luigi Rossetti, il dirigente regionale Adriano Bei, il docente universitario ed esperto di politiche del lavoro Romano Benini, e Maurizio Sorcioni, direttore knowledge di Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) servizi. Obiettivo dell’incontro era presentare tutte le novità e le opportunità legate all’attività dei servizi per l’impiego “anche alla luce dei nuovi progetti che faranno della regione Umbria un modello di sperimentazione che mette al centro l’impresa e i servizi per l’impresa a livello regionale, con particolare attenzione all’area che ha di recente ottenuto il riconoscimento come area di crisi complessa”.
In proposito, il direttore Anpal Sorcioni ha fatto il punto sull’attuazione del Protocollo siglato lo scorso ottobre con la Regione Umbria che ha portato alla sperimentazione “di uno strumento che permette di prevedere la domanda da parte delle imprese”.
“Siamo in grado – ha detto Sorcioni – di conoscere quali sono le imprese che assumono attraverso l’analisi delle comunicazioni obbligatorie che ci restituiscono il fabbisogno delle aziende. Per i Centri per l’impiego – ha aggiunto – lo strumento è di grande utilità perché permette di agire su più fronti andando anche a promuovere le politiche di lavoro presso le imprese stesse”. Sorcioni ha reso noto che nell’area di Terni/Narni sono state rilevate circa 600 aziende con una dinamica fortemente positiva e una buona propensione ad assumere in particolare figure professionali legate al settore dell’amministrazione”.
Affinché i Centri per l’Impiego diventino il fulcro della rete che sta alla base del sistema lavoro, nonché punto d’incontro tra domanda ed offerta è necessario sviluppare il versante dell’offerta di servizi alle imprese.
“In proposito – ha detto Paparelli- la normativa regionale introduce importanti novità che riguardano tutti gli ambiti di attività dei Centri per l’Impiego, e in particolare il versante dei Servizi alle imprese relativi a consulenza sul fabbisogno occupazionale e formativo, consulenza su agevolazioni e finanziamenti, selezione del personale, misure per l’inserimento lavorativo, nell’ottica di un incremento significativo dei livelli di intermediazione. La scommessa del nostro obiettivo è proprio mettere al centro l’impresa che ancora fruisce poco dei servizi pubblici per il lavoro”.
Spiegando dettagliatamente il progetto il vicepresidente Paparelli ha evidenziato che si propone, in via sperimentale, la messa a punto di un percorso virtuoso che va dall’analisi dei fabbisogni, alle visite aziendali, alla consulenza, allo scouting fino a giungere all’intermediazione effettuata con servizi e strumenti di preselezione di qualità, sottolineando poi che Cgil, Cisl e Uil, e Confindustria hanno condiviso e presentato lo scorso settembre a livello nazionale un documento di proposte che mette al centro delle politiche di reimpiego per i lavoratori in aree di crisi cosiddette “complesse” lo strumento della ricollocazione e prevede che le misure di sostegno allo sviluppo siano collegate ad una strategia di politica attiva, legata alla funzione dei servizi sul territorio ed alla presa in carico del lavoratore.

 

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