“Ricostruire il dialogo con tutte le sponde del Mediterraneo”.

L’incontro per parlare del Mediterraneo, della politica che l’attraversa, dei tanti problemi è poi andato in “onda” a Palazzo Cesaroni, solo ieri pomeriggio. Erano presenti Mimmo Srour, responsabile per le politiche del Mediterraneo del Psi, da Giampiero Bocci, sottosegretario al ministero degli interni e da Marco Vinicio Guasticchi, vicepresidente dell’Assemblea legislativa. La discussione ricadeva nell’ambito della iniziativa “Mare Nostrum” tenutasi per iniziativa proprio del vicepresidente Guasticchi, con il patrocinio dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. E proprio del ruolo centrale dell’Umbria, della possibilità che il dialogo passi anche attraverso la Regione, s’è discusso a fondo, incentrandone i motivi di grande respiro. Nel corso del suo intervento, Srour ha spiegato che l’Umbria “per la sua storia e la sua vocazione, può essere centrale per ricostruire il dialogo nel Mediterraneo. È necessario però che l’Italia ritrovi il protagonismo di un tempo sullo scenario mediterraneo e mediorientale”. È stato ricordato poi che il ciclo di conferenze avviato oggi è motivato “da quanto sta avvenendo nel Mediterraneo e che, in modo inevitabile, interessa l’Italia. Dai Fenici ai Romani – ha ricordato Srour – il Mediterraneo non è stato sempre di scontro e di guerra, ci sono stati momenti di collaborazione che possono tornare solo se noi, che siamo in prima linea, ci impegniamo concretamente”.
Il sottosegretario Bocci ha ricordato che la “Primavera araba” è stata una stagione “straordinaria sul piano degli ideali, con Paesi che hanno abbracciato i valori della libertà e un’Unione europea che però ha rinunciato al suo obiettivo più importante: quella di fare del Mediterraneo un grande punto di forza e una grande opportunità per tutta l’Europa, non solo per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ma l’Europa non solo non ha esercitato un ruolo politico forte come avrebbe dovuto, ma li ha invece lasciati soli. Così l’Italia è stata costretta ad affrontare le emergenze e i flussi di migranti da sola, a volte anche con l’ostilità degli altri Paesi europei”. Il rappresentante del Governo ha poi spiegato che se oggi i flussi sono diventati “gestibili” lo si deve al ruolo svolto dall’Italia, “a cominciare dagli accordi fatti con la Libia dal nostro governo. Ma il tema fondamentale – ha sottolineato Bocci – rimane l’atteggiamento dell’Europa per come è stato e per quello che sarà, con la consapevolezza che finora è stato al di sotto delle aspettative e non all’altezza delle sfide che deve affrontare”.
Secondo il vicepresidente Guasticchi la crisi decennale del Medio Oriente, “è stata causata da variegati motivi e in molti casi da errate strategie delle nazioni occidentali e sta destabilizzando l’area del Mediterraneo, manifestandosi con le varie problematiche che nel tempo si sono susseguite e purtroppo continuano a verificarsi”. Guasticchi ha ricordato “la recrudescenza del terrorismo e la crisi provocata dalle ondate di profughi. Tutto ciò provoca uno stato di forte criticità nei Paesi a nord del Mediterraneo, in particolare all’Italia”. Ecco perché, secondo il vicepresidente dell’Assemblea legislativa è importante cercare di capire le origini e le varie sfaccettature di questo globale problema politico, sociale e militare, anche per saper interpretare le notizie che ci arrivano tramite i media, che non sempre rispecchiano un approccio oggettivo. L’obiettivo di oggi è quello di conoscere meglio la realtà che ci circonda.
Quella svoltasi è la prima di una serie di tre conferenze pubbliche, con al centro le problematiche geo-politiche ed economiche nell’area del Mediterraneo, che si svolgeranno tutte a Palazzo Cesaroni. La prossima, giovedì 16 novembre, nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni alle ore 17, sul tema: “La primavera araba. Utopia o gelida realtà”.

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