Vertenza ex FCU: Filt Cgil, riaccendere l’attenzione

Riaccendere l’attenzione sulla vertenza ‘ex FCU’. E’ quanto chiede la Filt Cgil Umbria, preoccupata per il “rischio concreto di un nuovo duro colpo ai lavoratori interessati”

Il sindacato umbro in una nota sottolinea come “visto quanto emerso dall’ultima riunione con Umbria Mobilità spa, sempre a causa delle condizioni precarie della linea, il rischio di una chiusura definitiva dell’esercizio vero e proprio, con conseguente totale dismissione del traffico ferroviario, isolamento dell’officina di Umbertide, impossibilità ad effettuare i servizi sulla Terni l’Aquila, sembra uno scenario possibile”.

Punto di partenza di tale possibile scenario è l’osservazione che “pur restando sospeso il servizio commerciale, sulla linea transitano alcuni convogli destinati all’officina di Umbertide ed ai servizi su Rete Ferroviaria Italiana, inerenti alla Terni L’aquila”. Come riconosce la stessa Filt Cgil Umbria, si tratta di “ben pochi, ma comunque un numero che ha permesso di ricollocare almeno parte del personale interessato dalla sospensione del servizio Ferroviario”.

Una condizione quella che si prospetta che “preoccupa non poco, ed il tutto proprio a ridosso del momento in cui si è conclusa la trattativa con l’azienda Busitalia per il ricollocamento del personale in esubero”.

Una trattativa, realizzata con “un’azienda che si è presentata al tavolo con una posizione di grande chiusura”, che ha destinato il personale temporaneamente in esubero a mansioni diverse (guida autobus e verifica) o lo ha distaccato in aziende limitrofe con la salvaguardia di almeno una parte dei salari. “Purtroppo – sottolinea Marco Bizzarri, segretario regionale Filt Cgil – al momento a pagare il prezzo più alto sono stati i sette lavoratori interinali impiegati presso l’officina di Umbertide, che a fine mese, a causa del mancato rinnovo del contratto, passeranno da una già difficile condizione di precariato a quella di disoccupazione vera e propria”.

“Come Organizzazione – conclude Bizzarri – vogliamo chiarezza sui processi in corso e non accetteremo ‘brutte sorprese’. Si chiede inoltre un intervento delle istituzioni per salvaguardare le sorti di sette famiglie Umbre, che rischiano ingiustamente di pagare il prezzo più alto”.

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