Il ruolo dei giovani in agricoltura. Intervista ad Albano Agabiti Presidente della Coldiretti Umbria

Albano Agabiti è il titolare ad Amelia di  un’impresa agricola (200 ettari circa) ad indirizzo cerealicolo, vitivinicolo e olivicolo. E’ un imprenditore giovane,dinamico, con grande passione e capacità innovativa ed anche per questo con lui abbiamo voluto approfondire il ruolo dei giovani nel campo agricolo in Umbria.

“ Per quanto riguarda il rinnovato interesse dei giovani verso il mondo agricolo, un dato che già “fotografa” la situazione in atto, può essere quello riguardante l’adesione degli under 40 al nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Dall’apertura dei bandi sono già diverse centinaia nella regione, le richieste dei giovani solo per l’avviamento o per investimenti nelle imprese. Inoltre, secondo quanto emerge dall’Osservatorio sulle imprese giovanili di Unioncamere Umbria, il numero di aziende giovanili nel settore agricolo nel 2016 ha registrato un più 15% rispetto all’anno precedente”.

“Oggi mi preme sottolineare comunque, prosegue Albano Agabiti, come il ritorno alla terra non rappresenti una scelta di ripiego dettata dalla crisi economica, o dagli “stimoli” comunitari. Si tratta invece, di una precisa volontà e desiderio dei ragazzi che, a volte anche senza nessuna esperienza in famiglia, decidono di entrare in un contesto che gli permette di vivere a contatto con la natura “evitando” lavori, solo fino a pochi anni fa, in cima ai desideri di ognuno.”

Non manca da parte del Presidente della Coldiretti Umbria un riferimento agli istituti scolastici,in particolare ovviamente a quelli che permettono una specializzazione nel settore.

“ Va segnalato pure il successo di scuole come gli istituti agrari o alberghieri, legati in molti aspetti indissolubilmente al settore primario. D’altronde la professione si è riappropriata di una “dignità sociale” prima impensabile. Non sono lontani infatti i tempi in cui si sosteneva come “per un contadino, è difficile pure trovar moglie”, mentre oggi questa occupazione fa “tendenza”. Tutto ciò, secondo Albano Agabiti, anche grazie alla multifunzionalità delle moderne imprese agricole consentita dalle nuove normative, che permette agli agricoltori di non essere solo dei meri produttori di derrate, ma di spaziare in diversi campi: dal sociale, con attività a favore di tutta la collettività come le fattorie didattiche e gli agriasili ad esempio, alla ricettività negli agriturismi, dove la qualità del cibo e la naturalezza dei prodotti, la fanno da padroni.

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