Pia Opera Ciccarelli: assistenza agli anziani, servizio alle famiglie. Dal 1885.

Pia Opera Ciccarelli
650 posti letti, 780 dipendenti, 9 centri e più di mille ore di assistenza domiciliare a settimana: questi i numeri della Fondazione Pia Opera Ciccarelli onlus: numeri che però non bastano a spiegare la filosofia di aiutare il prossimo in ogni forma e modo che ispira questa grande opera assistenziale. Una Fondazione che da oltre un secolo si pone come un soggetto all’avanguardia nei servizi offerti alla popolazione, anticipando i bisogni della società non solo nei riguardi degli ospiti, ma anche del territorio che la circonda.

La Fondazione infatti nasce nel 1885, quando Monsignor Giuseppe Ciccarelli arriva a San Giovanni Lupatoto, piccolo paese vicino a Verona che stava vivendo un boom industriale. Le donne del paese erano quasi tutte operaie, tanto che non riuscivano più a seguire la famiglia come un tempo. Proprio per questo, Monsignor Ciccarelli, decide di aprire quella che oggi è la sede centrale della Fondazione: al suo interno si forniscono servizi per assistere agli anziani soli e una scuola materna d’avanguardia, che oggi conta 230 iscrizioni.

Il servizio di assistenza fornito dalla Fondazione si è poi evoluto nel tempo, seguendo le esigenze della popolazione di riferimento. Negli anni ’80 da semplice casa di riposo, la sede di San Giovanni Lupatoto è diventata un vero e proprio centro servizi per anziani non autosufficienti, a cui negli anni ’90 si è aggiunta l’assistenza domiciliare. “Gli anziani negli anni ’90 non erano più soli e senza una casa, quindi se autosufficienti preferivano loro stessi essere seguiti nelle proprie abitazioni senza trasferirsi – spiega monsignor Carlo Vinco, presidente della Fondazione -. Il centro quindi ha iniziato a prendersi cura degli anziani affetti da varie patologie invalidanti: siamo stati tra i primi a prenderci in carico pazienti malati di Alzheimer, ora abbiamo anche aperto un piccolo nucleo dedicato ai pazienti malati di Sla. Cerchiamo di aiutare non solo gli anziani, ma tutta la loro famiglia: queste patologie sono davvero difficili da gestire e distruggono l’ambiente famigliare e affettivo”.

Nel tempo, la Fondazione ha acquisito la gestione di altri 8 centri in tutta la provincia di Verona, da piccole realtà con 14 posti letto a grandi realtà che ospitano fino a 210 persone, per un totale di 650 ospiti. Una particolarità della Fondazione è quella di contrattualizzare i propri dipendenti direttamente, senza l’utilizzo di cooperative, e tutti part-time. Questo per garantire qualità del servizio, continuità e anche per aiutare la popolazione, che negli ultimi anni di crisi ha visto scomparire tantissimi posti di lavoro, a trovare un impiego stabile. “Assistere anziani con  patologie invalidanti è un lavoro duro e non vogliamo che una persona se ne occupi più di 3-4 ore al giorno – spiega don Carlo Vinco -. In questo modo siamo sicuri che negli orari di lavoro i dipendenti mettono il massimo dell’attenzione, senza subire stress. L’assistenza verso i pazienti in questo modo è migliore. Inoltre, assumiamo direttamente i dipendenti, in modo da garantire una continuità all’assistenza e una crescita del personale attraverso la formazione, evitando la precarietà e i turn-over che si registrano nelle cooperative”.

Altra peculiarità dei centri gestiti dalla Fondazione Pia Opera Ciccarelli è quella di essere “aperti”: immersi in grandi parchi aperti al pubblico, senza orario di visita, con all’interno servizi per la cittadinanza ed eventi di aggregazione per tutte le età. “Vogliamo permettere alle persone di vivere serenamente la loro giornata – conclude don Carlo -. Le famiglie devono poter visitare gli ospiti agli orari che preferiscono, gli anziani non sono reclusi. Cerchiamo di favorire lo scambio generazionale. Ad esempio, nella sede di San Giovanni Lupatoto è ancora attivo l’asilo, gestito dal comitato dei genitori. I parchi attorno alle strutture sono pubblici e la sera organizziamo in collaborazione con il Comune spettacoli per tutti i cittadini. Abbiamo avviato un progetto di animazione con gli studenti durante l’estate, in modo che i più giovani possano guadagnare qualcosa imparando un lavoro, confrontandosi con il mondo della terza età. Questo sistema è molto apprezzato dagli ospiti, dalle famiglie, ma dagli stessi giovani: continuano ad arrivarci richieste per partecipare al programma”. In poche parole, la filosofia della Fondazione è quella di far mantenere un contatto agli ospiti con il territorio.

Il tutto non tralasciando l’assistenza domiciliare agli anziani autosufficienti. Attraverso il fondo Monsignor Ciccarelli per la solidarietà, creato grazie alle donazioni, si sostiene il servizio per le famiglie meno abbienti indicate dal Comune. Si distribuiscono oltre 300 pasti al giorno.

Ma la Fondazione Pia Opera, come detto, anticipa sempre i bisogni della società e si sta già muovendo per avviare nuovi metodi di assistenza. Un esempio è quello dato dalla formula “abitare leggero”: una sorta di condominio in cui gli affitti sono calmierati che riunisce anziani autosufficienti, ma che iniziano ad aver bisogno di assistenza, e studenti o famiglie in difficoltà economica, che possono usufruire dei prezzi bassi in cambio dell’impegno di controllare e aiutare gli anziani. Una sorta di ritorno alle vecchie comunità di quartiere, in cui i vicini si conoscevano di persona e si davano una mano l’un l’altro.

 

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