Perugina: mercoledì 14 lavoratori in stato di agitazione

La Rsu Nestlè Perugina di San Sisto ha dichiarato per mercoledì 14 giugno lo stato di agitazione. Una decisione presa dopo che Leo Wencel, capo mercato Nestlè, aveva dato la notizia di un futuro incerto per 340 lavoratori in Perugina alla fine della Cigs. Il comunicato di Wencel è stato diffuso poche ore dopo l’incontro svolto in Confindustria nel corso del quale le parti avevano cercato di trovare una posizione condivisa.

“Con questa dichiarazione – scrive la Rsu – ancora una volta Nestlè straccia completamente l’accordo firmato un anno fa che ricordiamo a tutti aveva la finalità di riassorbire gli esuberi e di gestire eventuali situazioni di criticità senza impatti sociali. Quello che invece emerge è la visione da parte di Nestlè di voler fare della Perugina una fabbrichetta da sottoscala”.

Una posizione che non è però accettata dai lavoratori (“Non si può fare!” asseriscono), pur sottolineando i problemi dell’azienda. “Il che non significa che tutto va bene e che non dovremo trovare soluzioni che prevedano anche sacrifici – sostiene la Rsu – ma tutto dovrà essere volto verso il rilancio produttivo e occupazionale della fabbrica, che non potrà mai essere ridimensionata come dice oggi la Nestlè”.

Il futuro visto dalla Rsu è molto diverso: non un ridimensionamento ma “una fabbrica nuova, che sia competitiva e capace di attrarre nuovi volumi e produzioni, ed è con questo spirito che abbiamo firmato accordi che prevedono anche sacrifici economici”.

Un futuro per il quale, sottolinea la Rsu, è ora che la Nestlè faccia la sua parte. “Basta con le provocazioni e gli scatti in avanti privi di senso, a Perugia serve il lavoro e questo lo devi trovare tu. La responsabilità sociale di una multinazionale nei riguardi di un territorio è anche questa”.

Mercoledì 14 si svolgeranno le assemblee generali, mentre il giorno successivo è stato convocato il tavolo istituzionale presso la Regione dell’Umbria. “Da quel tavolo ci attendiamo risposte degne della storia della nostra fabbrica” afferma la Rsu.

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