Investimenti in tecnologie digitali: con l’iperammortamento l’Italia riparte dal 4.0

Blue glowing network shape. Computer generated abstract background

Riguarda tutti, è senza precedenti e sarà la spinta decisiva per la ripartenza dell’economia e delle imprese italiane dopo un decennio di lunga e interminabile crisi.

Parliamo del Piano Nazionale 4.0, il ricco pacchetto di misure agevolative messo a punto dal Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, e divenuto già operativo in questa prima parte del 2017.

Sono misure che riguardano i processi di digitalizzazione del nostro sistema economico e che sono comprese sotto l’ombrello di “Industria 4.0”, la quarta rivoluzione industriale già in atto, dopo quelle trainate dal carbone, dall’elettricità e dal computer dei due secoli passati.

Il 4.0 significa soprattutto internet, interconnessione continua, filiere lunghe tra fornitori, produttori, distributori e clienti finali, sempre in dialogo tra loro, in un mercato globale che, tra qualche anno, non sarà più lo stesso di quello attuale.

Per le imprese italiane il rischio di restare emarginate rispetto ai competitors internazionali è enorme, per cui è tempo di mettere mano ai propri piani aziendali e viaggiare spediti verso il 4.0 che, in pratica, significa: ecommerce, comunicazione web diretta ai consumatori finali, dialogo costante con tutti gli attori della filiera, macchine e robot compresi, sistemi software in grado di personalizzare al millimetro i prodotti, macchinari e piccole componenti, senza far girare un pezzo di carta in più nelle varie fasi produttive.

Il Piano “Industria 4.0” ha il suo cuore pulsante nell’iperammortamento al 250% per gli investimenti in tecnologie digitali, una misura eccezionale finalizzata proprio a spingere le aziende ad investire in tecnologia, consentendo loro di pagare meno tasse sul reddito.

Nella lista dei beni “ammortizzabili” ci sono robot, stampanti 3D, magazzini​ automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica, sistemi di telemanutenzione, telediagnosi e controllo in remoto, monitoraggio delle ​condizioni di lavoro​ e dei parametri di processo mediante sensori, sistemi intelligenti e connessi di ​marcatura e tracciabilità​ dei prodotti (ad esempio RFID – Radio Frequency Identification), dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro.

Tra i beni immateriali lunghissimo è l’elenco “ammortizzabile” di software, sistemi system integration, piattaforme e applicazioni connessi a investimenti in beni materiali targati Industria 4.0.

Maggiori informazioni sono state inserite nel link http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/iper-e-super-ammortamento del Ministero dello Sviluppo economico, documento che offre chiarimenti sulle misure fiscali introdotte per l’ammodernamento delle imprese e agevolare la loro trasformazione tecnologica e digitale.

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