Una vittoria anche la Coldiretti dell’Umbria l’etichetta del Made in Italy

Una vittoria del movimento dei consumatori insieme a quelli degli agricoltori, che hanno voluto, fortissimamente voluto, una etichettatura sul latte, richiesta che ora è stata prima accettata a livello di Governo ed in questi giorni anche pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. “Un’ottima notizia per le imprese agricole – afferma Coldiretti Umbria – ma anche per oltre mezzo milione di umbri, visto che il 61,4% dei cittadini sopra i tre anni della regione consuma latte almeno una volta al giorno, con quasi un umbro su cinque (18,6%) che consuma formaggio almeno una volta al giorno”.
Era stato da sempre un obiettivo importante per la tutela del “made in Italy” quello della etichettatura: ora si dovrà indicare chiaramente il paese di mungitura e quello dove il latte è stato trasformato e condizionato. L’apportare nomi di nazioni estere non è di per sé una cosa negativa ma il consumatore deve sapere perfettamente quello che va a comprare e poi a mangiare. Alla Coldiretti poi sono da sempre convinti che la qualità delle loro stalle, dei loro allevamenti, farà da sola la differenze sul mercato. La battaglia è stata lunga e dura perché in tanti avrebbero voluto continuare in questo sistema di incertezza con la provenienza precisa rimasta in un limbo e mai indicata. La battaglia civile delle associazioni ha portato un aumento dell’interesse da parte dei cittadini che ormai chiedevano da anni questa caratterizzazione in etichetta.
La Coldiretti umbra, e con lei il presidente Albano Agabiti, rileva che comunque un terzo della spesa nella regione continua a rimanere “anonima” nel senso che non si riesce a stabilire con assoluta certezza la filiera di provenienza. Secondo un monitoraggio della Coldiretti due confezioni di latte a lunga conservazione su tre sono già in regola con la nuova etichetta di origine. La situazione – sottolinea Coldiretti – è più variegata per yogurt e formaggi anche perché il provvedimento prevede che sarà possibile, per un periodo non superiore a 180 giorni, smaltire le scorte con il sistema di etichettatura precedente anche per tenere conto della stagionatura. In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, la produzione lattiera ammonta a circa 600 mila quintali annui. La produzione di latte di vacca, pecora e capra vale circa il 14% della PLV della zootecnia umbra e il 6% di quella agricola totale regionale. Sono circa 150 le aziende con vacche da latte con circa 10 mila capi, oltre 1000 quelle caprine e ovine con produzione da latte. Produzioni nazionali garantite tra l’altro, da alti livelli di sicurezza e qualità grazie al sistema di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa.

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