Pneumatici fuori uso: si continua a Nera Montoro

A Nera Montoro i pneumatici fuori uso (pfu) diventano da elemento altamente inquinante a diventare ricchezza, sotto forma di nuovi prodotti, che, tanto per complicare la vita, si chiamano “materie prime seconde”. Un impianto semplice nella concezione, il pneumatico viene triturato a freddo, ma altamente tecnologico nella realizzazione viene gestito da TerniEnergia, che solo oggi ha comunicato il prolungamento del contratto con Ecopneus, la società che si incarica di raccogliere i pneumatici per evitare che vengano dispersi nell’ambiente. Ecopneus è costituita dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia e si appoggerà all’impianto ternano per le “attività di granulazione/frantumazione dei pneumatici fuori uso (PFU)”, sino alla fine del prossimo anno. In base alla proroga dei contratti, TerniEnergia potrà trattare nei due centri avanzati di recupero PFU di Nera Montoro e di Borgo Val di Taro, fino a 15.000 tonnellate annue di PFU conferite dalla sola Ecopneus per un corrispettivo annuale di euro 1,5 milioni circa. La distruzione del pneumatico avviene a Nera Montoro senza l’uso del calore e quindi senza immissioni in atmosfera secondo un sistema di triturazione, alla fine del quale da una parte vi sono pezzettini di gomma, da un’altra i fili d’acciaio e in una terza il “polverino” formato da quei prodotti, come la tela, che compongono un pneumatico.
Tutti e tre i derivati dalla azione di triturazione vengono reimpiegati ottenendo gomma riciclata per campi da calcio, asfalti “silenziosi”, aree gioco per bambini, arredo urbano, energia e tanto altro ancora: dalla sua entrata in funzione, l’impianto ternano ha smaltito oltre un milione di tonnellate di pneumatici.

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