«Oggi la nostra produzione comprende una gamma completa adeguata per i settori edile, ferramenta, colorifici, grande distribuzione organizzata e i nostri clienti possono usufruire di centinaia di prodotti dedicati all’elevazione con caratteristiche professionali, hobbistiche e domestiche – spiega l’architetto Davide Agosta, responsabile commerciale di Svelt Spa -. Siamo nati per soddisfare le esigenze del mercato professionale e a fianco dei primi trabattelli in acciaio, più resistenti e utilizzati per i lavori pesanti in edilizia, nel 2000 abbiamo introdotto l’alluminio per prodotti più semplici da montare, più leggeri e ideali per interventi più rapidi. A fine anni Ottanta abbiamo cominciato anche a creare soluzioni per il mondo domestico con scale e trabattelli più piccoli e leggeri che poi abbiamo sviluppato con l’arrivo della Gdo del settore fai da te».
L’innovazione e il comfort dei prodotti abbinata alla loro longevità sono i binari su cui corrono lo sviluppo e la ricerca di soluzioni per ogni esigenza firmate Svelt: «I nostri prodotti hanno vita lunga, alcuni sono modelli che realizziamo da oltre 40 anni e capita che i clienti ci chiedano ancora ricambi di trabattelli che abbiamo venduto negli anni ’80. Il cliente sa che da noi può trovare tutto quello che gli serve per lavorare in quota – prosegue Agosta -. L’evoluzione del mercato e la continua richiesta di strutture su misura ci ha dato un nuovo impulso a sviluppare qualche anno fa il reparto “Soluzioni Speciali” dove utilizziamo materiali di altissima qualità, con un controllo minuzioso dei particolari e della sicurezza, un sistema di produzione e saldatura moderno e certificato ed uno staff di progettisti e ingegneri contribuiscono a soddisfare qualsiasi esigenza di accesso in quota. Rispetto al resto della produzione, quella per le strutture speciali è infatti una lavorazione “su misura”, quasi sartoriale per ogni cliente, con un know how specifico anche per un singolo pezzo».
L’obiettivo principale della produzione è sempre la ricerca della massima qualità, unita al rigoroso rispetto della sicurezza per il consumatore finale. «I macchinari del reparto produttivo vengono progettati e realizzati anche internamente grazie all’esperienza che ci contraddistingue e supporta nelle nostre scelte, nel salire ogni nuovo “gradino” della scala del processo tecnologico – spiega Agosta -. Tutto ciò per garantire la massima efficienza durante l’iter produttivo, che inizia con l’approvvigionamento del materiale certificato di prima scelta fornito da ditte selezionate, e si conclude con il periodico controllo qualità sul prodotto finito. Robot e macchine automatiche ad alta tecnologia garantiscono la massima precisione nelle fasi più delicate della lavorazione e riducono i tempi di produzione al minimo, consentendo di evadere gli ordini più impegnativi e urgenti con celerità e attenzione». Un controllo meticoloso anche per soddisfare i requisiti di sicurezza che sono la base della filosofia aziendale: «Tutti i prodotti sono verificati e certificati secondo le vigenti norme per la prevenzione degli infortuni – prosegue Agosta -. Marchi e certificazioni di qualità sono inoltre una moderna esplicitazione del controllo progettuale e qualitativo che da sempre viene effettuato».
Dal primo modello Italia alle soluzioni più attuali, il marchio Svelt ha quindi fatto scuola nel settore e oggi i trabattelli professionali dell’azienda bergamasca sono diventati il modello di riferimento in tutta Europa, dalla Spagna alla Russia, e fino al Medio Oriente. Il merito è proprio del fondatore Antonio e della sua lungimirante intuizione di 50 anni fa: «A quei tempi gli unici trabattelli sul mercato erano quelli francesi che avevano una struttura pesante e non assicuravano rapidità di montaggio e facilità d’utilizzo negli spazi al chiuso – sottolinea il deux ex machina di Svelt Spa -. Il modello Italia è stato di fatto il primo trabattello telescopico professionale leggero che si poteva trovare sul mercato italiano con una serie di innovazioni uniche: era sfilabile per arrivare fino a 4 metri di altezza, era richiudibile per passare nelle porte, poteva essere utilizzato zoppo su scalinate e, soprattutto, si montava e smontava in pochissimo tempo. Era un prodotto svelto, proprio come noi».
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