Terni-Narni: incontro per superare stato di crisi

Un incontro per risolvere al più presto il nodo dell’area di crisi complessa Terni-Narni. Il Comitato istituzionale individuato dalla Regione Umbria (assessore regionale allo Sviluppo economico Fabio Paparelli; Corredo Diotallevi per Invitalia; i sindaci di Narni Francesco De Rebotti e di Terni Leopoldo Di Girolamo; rappresentanti degli altri Comuni interessati, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria) si è riunito oggi per coordinare le procedure e il percorso operativo così da giungere quanto prima all’elaborazione e all’attuazione del Programma di riconversione e riqualificazione industriale per l’area di crisi e per stabilire la tempistica delle attività per realizzare l’offerta localizzata da sviluppare in collaborazione tra ministro per lo Sviluppo economico, Invitalia e Regione Umbria.

Per l’assessore Paparelli il programma è “uno strumento organico, utile a riqualificare e innovare il sistema produttivo e manifatturiero dei territori di Terni e Narni, quale condizione fondamentale per riaprire una prospettiva espansiva all’apparato industriale dell’Umbria che deve far leva sempre più sul ciclo tecnologico e sui fattori di sviluppo dell’industria 4.0, dell’artigianato, sull’economia circolare e sulla sostenibilità ambientale ed energetica delle produzioni”. Proprio per questo motivo la Regione ai finanziamenti a pioggia ha preferito “un vero e proprio piano di riqualificazione finalizzato ad accompagnare le piccole, medie e grandi imprese dell’area nei processi di innovazione e qualificazione dell’intero tessuto produttivo”. Secondo i tempi individuati dall’assessore entro il prossimo aprile saranno definiti gli indirizzi strategici che porteranno alla individuazione dell’offerta localizzativa e vi sarà l’identificazione delle categorie dei lavoratori da ricollocare, a cominciare da coloro che sono stati espulsi dal ciclo produttivo a seguito della crisi.

Per quanto riguarda invece la politica industriale per l’assessore tre sono le leve su cui agire: il consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde, il sostegno alle pmi per orientare la loro attività verso specializzazioni a valore aggiunto, l’appoggio alle aziende resilienti e a quelle della filiera metallurgica nell’ammodernamento delle attività.

Oltre alle risorse individuate a livello nazionale, ha sottolineato Paparelli, “la Regione Umbria mette sul piatto 35 milioni di euro derivanti dalle politiche attive del lavoro, per l’energia, le start up e ricerca, accanto ad altri strumenti finanziari”.

Per quanto riguarda poi il Programma di riconversione e riqualificazione industriale questo indicherà i fabbisogni, anche infrastrutturali, di riqualificazione, i settori verso i quali orientare la riconversione e le relative azioni da intraprendere, la strumentazione e le risorse finanziarie regionali e nazionali attivabili, le eventuali proposte normative ed amministrative strettamente funzionali alle azioni proposte, i soggetti da coinvolgere nell’Accordo di Programma e le modalità attuative del Prri.

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