Il made in Italy attira gli stranieri

C’era da aspettarselo. Le eccellenze italiane stanno finendo nelle mani di investitori stranieri, sempre più attratti dai prodotti del made in Italy. Nel 2015, stando a una ricerca di Kpmg Advisory, gli investimenti sono stati superiori del 21% rispetto al 2014, per un valore complessivo di 32 miliardi.

Tra i paesi più attenti al mercato italiano la Cina, la Russia, e poi ancora partner storici come Stati Uniti e Francia, ma non mancano investitori di ultima generazione come quelli provenienti dai paesi arabi. Non bisogna però immaginare solo operazioni di grande valore; la maggior parte di esse ha un valore compreso tra 50 e 250 milioni di euro, cifre sicuramente importanti, che hanno in parte cambiato gli asset di alcune aziende.

Considerando la totalità degli investimenti, il 25% ha riguardato il commercio, il 21,8% i servizi finanziari e il 20,5% le attività industriali. La ricerca dimostra poi come nella maggior parte dei casi l’arrivo di capitali stranieri abbia avuto un effetto positivo, sia sotto il profilo della produttività che dell’occupazione. In pratica dove arrivano gli stranieri è sinonimo che l’azienda è sana e che ha ampi margini di crescita.

In media le imprese oggetto di investimenti stranieri aumentano i propri ricavi del 7% e gli attivi crescono del 6,4%. Secondo la presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini, che ha commissionato la ricerca, “in un momento di forti tensioni geopolitiche e di incertezze dell’economia mondiale, il crescente interesse del capitale estero conferma che l’eccellenza delle nostre imprese continua ad essere un punto di riferimento a livello mondiale. Gli strumenti governativi messi in atto, dal Jobs Act alla riforma della PA al Piano Industria 4.0, senza dimenticare le misure per risolvere il problema delle sofferenze bancarie, sono apprezzati dagli investitori”. Un segnale positivo per il sistema Paese.

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