Gli italiani non sprecano più tanto cibo

Gli italiani non sono più spreconi come un tempo. Sarà forse la crisi che ha colpito duro molte famiglie e un’attenzione maggiore al consumo consapevole, fatto sta che gli sprechi di cibo sono diminuiti del 58%.

L’indagine svolta da Coldiretti e da Ixè mostra anche altre elementi interessanti, non solo positivi. Il 44% degli italiani ad esempio mangia cibi oltre il limite di scadenza, di cui il 4% anche una volta passato un mese dalla data indicata sui pacchi. E sotto questo profilo esistono rischi concreti per la salute, in quanto nonostante alcuni cibi possano essere consumati anche oltre la scadenza, per altri non è possibile. Una semplice differenza sta nelle diciture “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”. In particolare va fatta attenzione per prodotti come uova e latte.

Tra chi ha tagliato gli sprechi nell’anno in corso (un terzo degli italiani), il 60% lo fa a partire dalla spesa al supermercato, più selezionata, oppure evitando di buttare i resti del pranzo o della cena per mangiarli successivamente, il 40% riducendo la spesa stessa, mentre il 15% (percentuale non trascurabile) sceglie di donare il cibo in beneficenza.

Gli sprechi alimentari rimangono comunque una realtà anche nel nostro paese, e costano circa 12,5 miliardi. La Fao, organismo internazionale con sede centrale a Roma, ha stimato che circa 1/3 del cibo nel mondo (tra consumi privati, ristoranti ecc.) viene sprecato. Una cifra che gli italiani nel loro piccolo stanno contribuendo a far diminuire.

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