I giovani under 35 tornano nelle banche

Per il sistema Italia è sicuramente una buona notizia: i giovani under 35, le famiglie del futuro, tornano nelle banche per chiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa. Negli ultimi anni si era accentuata la contrazione iniziata a partire dalla crisi del 2008: se nel 2006 le richieste di mutuo degli under 35 erano circa la metà del totale, quest’anno hanno toccato quota 29%.

Ma bisogna ripartire da quest’ultimo dato, sebbene basso, perché un’inversione di tendenza c’è stata. Merito del fondo per l’acquisto della prima casa, istituito con la legge di stabilità di due anni fa (2014), che prevede una garanzia per le banche fino al 50% del debito residuale, in caso di inadempimento del richiedente.

L’applicazione di questa norma naturalmente rassicura le banche (il mutuo può arrivare fino a 250.000), e soprattutto va incontro alle categorie più penalizzate dall’accesso al credito, ovvero under 35, giovani con contratti non a tempo indeterminato e nuclei monogenitoriali. Inoltre, sempre per le giovani coppie, purché uno dei due abbia meno di 35 anni, è possibile usufruire di un bonus sui mobili per la casa che, tramite detrazioni Irpef in dieci anni, copre il 50% di una spesa fino a 16.000 euro.

Infine c’è il leasing abitativo, ovvero la possibilità di stipulare contratti di leasing, che prevedono un canone mensile che vale come fossero rate di rimborso capitale. Alla fine l’utilizzatore può decidere se riscattare o meno l’immobile, pagando una rata finale più sostanziosa. Anche in questo caso il vantaggio è nella detrazione Irpef del canone del 19%, sempre per gli under 35. Superata questa età i benefici si dimezzano.

L’impressione è che le condizioni di vantaggio create dalle politiche governative inducano molti giovani, pur con lavori precari, a compiere passi in una di queste direzioni. La casa di proprietà, d’altronde, rimane in cima alla lista dei desideri degli italiani.

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